CESARE BATTISTI PARLA A UNA TV LOCALE: “ARRESTATO PER ESPORTAZIONE DI VALUTA, ANDAVO A PESCAREâ€
“ERO CON DUE AMICI, I SOLDI ERANO DI TUTTI E TRE, SERVIVANO A COMPRARE VINO E ARTICOLI DI CUOIO”
Cesare Battisti rompe il silenzio. L’ex terrorista italiano rifugiato da oltre 10 anni in Brasile ha accettato di parlare con TV tribuna, un’emittente locale affiliata alla Rede Globo, il più grande network brasiliano, che l’ha incontrato nella casa dove Battisti è ospite, a Cananeia, località balneare a 260 chilometri da San Paolo.
Battisti ha ricevuto i giornalisti nel salotto di casa, jeans e maglietta verde, e ha spiegato loro la dinamica del suo arresto avvenuto la settimana scorsa e scattato mentre stava cercando di lasciare il Paese per dirigersi in Bolivia.
«Ero con due amici, stavamo andando a pescare e a comprare vini e articoli di cuoio. Prima di arrivare alla frontiera ci hanno fermati e poi subito dopo. Ho avuto l’impressione che fosse tutto preparato da tempo. Hanno rivoltato la nostra auto come un calzino. Mi hanno accusato di esportazione illegale di valuta, ma c’è un grande errore; quei soldi erano da usare tra noi tre, quindi non abbiamo superato nessuna soglia, non capisco perchè me li abbiano attribuiti tutti a me».
Battisti ha tenuto a precisare il suo status in Brasile, negando categoricamente di essere un rifugiato politico. «Non ho lo status di rifugiato, sono un immigrato con un visto permanente; pertanto posso entrare e uscire dal Paese ogni volta che voglio, come qualsiasi altro cittadino brasiliano. Non capisco perchè si voglia far credere che stavo fuggendo o scappando. Adesso sto organizzando la mia difesa, ma è chiaro che quanto detto dal primo giudice a Corumbà non sta nè in cielo nè in terra».
L’ex membro dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo), condannato all’ergastolo per 4 omicidi commessi durante gli Anni di piombo, si è mostrato sereno sul suo futuro e dice di non temere l’importante lavoro diplomatico italiano per convincere il presidente brasiliano Michel Temer a estradarlo in Italia.
«Il decreto per annullare l’estradizione è stato firmato da Lula da Silva nel 2010; siccome sono passati già 5 anni, quella decisione è ormai cosa fatta e non si può più tornare indietro».
Battisti ha detto che si trova a casa di una coppia di amici che lo stano aiutando, ma che sta costruendo una casa tutta sua lì vicino. «Cananeia è il mio posto, ho deciso che mi fermerò a vivere qui».
(da agenzie)
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