CHE FIGURACCIA: LA POLIZIA SGOMBERA IL CENTRO SOCIALE COX18 MA POI DIMENTICA DI PRESIDIARLO E RITORNA OCCUPATO
“PER LORO LA MUSICA E’ CAMBIATA” TUONAVA MARONI POCHI MESI FA… IL COX18 SGOMBRATO, DOPO 22 GIORNI TORNA AGLI OCCUPANTI…. LA QUESTURA SI ERA DIMENTICATA DI PRESIDIARLO… AN CHIEDE SPIEGAZIONI A MARONI… LA LEGA IMBARAZZATA… NE VALEVA LA PENA?
Tolleranza zero. Ma solo per 22 giorni. Pare questa la linea del ministero degli Interni nei confronti dei Centri sociali dopo la rioccupazione della palazzina di via Conchetta, a Milano, da parte degli aderenti al centro sociale Cox18: in Comune si parla di una colossale figuraccia.
Dopo l’annunciato giro di vite contro i centri sociali ( “Per loro la musica è cambiata” diceva Maroni pochi mesi fa) è arrivato il finale da barzelletta.
Le forze dell’ordine si sono dimenticate di presidiare l’area e gli occupanti sono rientrati passando dalla porta sul retro.
Come nelle comiche finali, è stato un gioco da ragazzi, un’operazione semplicissima che sa di beffa e che i no global hanno pure filmato e messo su youtube.
Per Alleanza Nazionale si tratta di una leggerezza imperdonabile: “Ora Maroni faccia chiarezza, o si va fino in fondo o Milano non tollererà altre figuracce”.
Anche per la Lega si tratta di una “giornata imbarazzante, dopo tutto quello che si è detto, finire così è sconcertante”. Un nuovo blitz in via Conchetta pare difficile, a meno che la questura non decida di far assaltare la palazzina.
Ricordiamo che lo sgombero del 22 gennaio era stato fatto a sorpresa, i celerini erano entrati in azione all’alba e nel centro non c’era nessuno. Ora invece i militanti, una cinquantina, sono asserragliati all’interno e si tratta di una struttura situata in una via molto stretta, tra palazzi alti sei piani e in una zona molto frequentata a due passi dal Naviglio.
Un’irruzione porterebbe un pomeriggio di guerriglia urbana e gli abitanti dei negozi del quartiere non gradirebbero.
Quindi tutto lascia pensare che gli abusivi restino al loro posto per un bel po’.
Da un lato De Corato ricorda che l’art. 633 del codice penale punisce l’occupazione abusiva e la perseguibilità d’ufficio se il fatto è commesso da più di 10 persone, dall’altro resta il problema di trovare qualcuno che questa legge la faccia poi effettivamente rispettare.
Consideriamo poi un altro aspetto che non va sottaciuto. I residenti della zona non solo non hanno mai fatto una piega contro l’occupazione dello stabile, ma sventolano dai balconi lenzuoli di solidarietà ai ragazzi.
Il fatto che il centro sociale organizzi feste con musica, mercatini e raduni culturali a loro pare faccia piacere. “Sono tranquilli, non danno fastidio a nessuno” il commento in coro degli abitanti della zona. Non urlano e non schiamazzano, che fastidio danno?
Molti gradiscono un po’ di musica ogni tanto e scendono a bere qualcosa – questi le valutazioni dei residenti e nessuno si è mai lamentato.
Sorge spontanea una domanda: vale la pena fare tutto questo casino per farli sgombrare e poi rimediare una figuraccia? E avere l’opinione pubblica della zona contro? Anche perchè o si dimostra che il centro sociale è una centrale “eversiva” e pericolosa per lo Stato, o vi sono rimostranze dei cittadini per disturbo della quiete pubblica e allora è giusto intervenire ( possibilmente evitando di lasciare che gli occupanti riprendano possesso della struttura) o se il centro svolge un’attività sociale di aggregazione in un quartiere, con il sostegno dei residenti allora che senso ha non lasciarli vivere in pace?
Esistono anche centro sociali di destra ( vedi CasaPound), a noi tutta questa mania di sgomberare non la comprendiamo.
Le minoranze hanno diritto di avere i loro spazi, questa è la democrazia. Se anche loro la rispettano ovvio.
Ma mostrare i muscoli per cacciare qualcuno e impedirgli di esprimersi non fa parte del nostro bagaglio culturale. Preferiamo convincere gli avversari non ghettizzarli.
Se commettono reati giusto contestarglieli, altrimenti ognuno ha diritto ad avere le proprie idee e a propagandarle.
Leave a Reply