CHI HA SEGUITO LA DIRETTA SUGLI SCONTRI DI ROMA SI PONE UN INTERROGATIVO: GIOVA A QUALCUNO NON IMPEDIRE CHE 50 SOGGETTI SFASCINO VETRI E INCENDINO CASSONETTI?
IERI SERA A ROMA SI E’ ASSISTITO A UNA SCENEGGIATA DI RINCORSA A DISTANZA… EMBLEMATICO IL CASO DEL PONTE
Ieri sera a Roma tutto ha avuto inizio pochi minuti prima della mezzanotte, quando sono stati accesi alcuni fuochi d’artificio. In quel momento un gruppo di manifestanti, circa un centinaio, ha attaccato le forze dell’ordine, per poi disperdersi nelle vie intorno a piazzale Flaminio, con un fitto lancio di pietre e bottiglie verso gli agenti.
Alcuni cassonetti sono stati messi in mezzo alla strada, altri dati alla fiamme, mentre diversi motorini sono finiti a terra. Esplosi anche diversi petardi e bombe carta.
Le forze dell’ordine hanno risposto con alcune cariche a distanza, disperdendo i manifestanti. Bilancio: danni ad auto e alcuni agenti feriti.
Gli organizzatori: ultras da stadio e Forza Nuova, il solito binomio.
La diretta sui canali social
Chi, come noi, ha assistito alla diretta social è rimasto allibito, in modo particolare chi ha una certa dimestichezza con le manifestazioni di piazza.
In piazza c’erano 200 manifestanti che dopo si sono ridotti a una cinquantina.
Il segnale è stato l’esplosione di fuochi artificiali a cui è seguito lancio di sassi e bottiglie, la polizia che “spinge” i manifestanti con una carica di alleggerimento verso piazzale Flaminio, nessun contatto fisico.
Se lo scopo era quello di indirizzarli in tal senso ci si chiede perchè non ci fossero reparti della mobile pronti a “chiuderli” in modo da circoscrivere il loro raggio di azione.
Invece si è assistito un un inseguimento a piedi a distanza, sempre un centinaio di metri, con i manifestanti che lanciavano oggetti e la polizia che ogni tanto si fermava per “ricompattarsi” e gli automezzi blindati che seguivano gli agenti a piedi .
A nessuno è venuto in mente di indirizzarli alle spalle dei manifestanti chiudendo le vie di fuga.
La sceneggiata è andata avanti per mezzora fino ad arrivare a un ponte lungo un centinaio di metri, dove si è raggiunto il massimo.
A parte che nessun manifestante con un briciolo di cervello avrebbe mai preso un ponte dove rischi di trovarti in un imbuto con le forze dell’ordine che ti aspettano dall’altra parte e non puoi più andare nè avanti nè indietro, abbiamo assistito alla scena degli inseguitori che si “fermano” all’inizio del ponte in attesa degli automezzi (circa 10 minuti) poi solo quando arrivano avanzano sul ponte,
Nel frattempo i 50 manifestanti sono scomparsi su tre vie di fuga a loro disposizione. Ovviamente dall’altra parte del ponte non c’era nessun contingente di polizia.
Tutto questo in un’era tecnologica dove bastano dieci secondi per far convergere eventuali rinforzi.
Allora i casi sono due: o l’ordine non era di bloccarli ma solo di “accompagnarli” lasciando che facessero danni per poi pubblicizzarsi sui media o le forze di polizia non sono state coordinate come logica esige.
A voi trarre le conclusioni
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