CHI PERDERA’ LA FACCIA: MELONI, SALVINI O TAJANI? LA MAGGIORANZA E’ SPACCATA SULLE CANDIDATURE ALLE REGIONALI
GIORGIA MELONI CHIEDE PIÙ SPAZIO PER I CANDIDATI GOVERNATORI DI FRATELLI D’ITALIA MA LA LEGA OPPONE IL MURO: “RICONFERMIAMO GLI USCENTI O TUTTO IN DISCUSSIONE”… E MATTEO SALVINI ARRIVA A MINACCIARE LA CORSA SOLITARIA DELLA LEGA IN ALCUNE REGIONI
Il centrodestra, nei territori, sta andando in frantumi. Non appena il partito di Giorgia Meloni ha iniziato a reclamare più spazio, perché ha pochi governatori rispetto ai voti che porta in dote alla coalizione, Lega e Forza Italia hanno risposto rompendo gli accordi e scavando trincee intorno ai loro presidenti di Regione. È successo in Trentino, dove si è votato recentemente, così come in Sardegna, Basilicata e Abruzzo, che andranno invece al voto a marzo, e in Piemonte, dove si voterà a giugno.
Le Europee sono alle porte e nessuno vuole fare un passo indietro dando un segnale di debolezza alle proprie truppe. Così però, ammette uno degli sherpa che si sta occupando delle trattative, «non si può più escludere la possibilità di correre divisi». La premier non vuole che questa storia monti fino a diventare una questione di rilievo nazionale, capace quindi di provocare fibrillazioni nel governo, ma è sempre più difficile ridurre il tutto a piccole beghe locali. I big di partito, infatti, iniziano a segnare il terreno.
«O si chiude tutto insieme o non si chiude nulla. A marzo penso sia naturale ricandidare i tre governatori uscenti del centrodestra», avverte il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. Esattamente quello che non vuole Meloni. L’unica strada per ricomporre la frattura, agli occhi della premier, è quella che porta alla candidatura in Sardegna dell’attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, mettendo alla porta il governatore uscente Christian Solinas, della Lega. In cambio, Matteo Salvini potrebbe reclamare la Basilicata, candidando Pasquale Pepe, ex deputato e suo attuale collaboratore a palazzo Chigi.
Ma non è una prospettiva che alletta il leader leghista. Candidare Solinas alle Europee è una possibilità, «ma le chance di essere eletto sono poche», ragionano a via Bellerio, dove non mollano: «Per noi Solinas deve essere ricandidato. L’ultima occasione per evitare che il caso deflagri a livello nazionale arriverà venerdì prossimo, quando si dovrebbe tenere una riunione di maggioranza in Sardegna.
La Basilicata al momento è guidata dal forzista Vito Bardi e il segretario azzurro Antonio Tajani punta i piedi: «Bardi è vincente in tutti i sondaggi e non è in discussione la sua candidatura. Forza Italia lo sostiene con forza e determinazione». Stessa storia per Alberto Cirio in Piemonte, già riconfermato da Forza Italia, ma non ancora dagli alleati.
(da agenzie)
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