CI ARRENDIAMO
NORDIO ORMAI E’ INENARRABILE
Parlando di Garlasco e i suoi fratelli, i famosi cold case periodicamente scongelati al microonde da qualche procura, il ministro della Giustizia ha detto: «Certe volte bisogna avere il coraggio di arrendersi e lasciare la verità agli storici». In un mondo troppo ingarbugliato per i miei poveri neuroni, il dottor Nordio riesce sempre a semplificarmi la vita. Quante volte, da tele-guardone di gialli fatti in casa, ho avuto la tentazione di
cambiare canale alla vista di un plastico, sempre lo stesso, o di un avvocato, sempre lo stesso pure quello? Non ci sono mai riuscito, ma solo perché nessuno mi aveva ancora indicato con tanta chiarezza la via: anche gli omicidi hanno diritto di andare in prescrizione come qualsiasi altro reato. Trascorso un congruo numero di anni (ma perché non di mesi?), la ricerca dell’assassino va tolta dalle mani dei pubblici ministeri e affidata a una lectio magistralis del professor Barbero.
Qualcuno criticherà Nordio per aver avuto il coraggio di bere fino in fondo l’amaro calice della verità. Non il sottoscritto, però, che brinda alla sua salute. Il problema semmai è che anche gli storici, proprio come i pm, sono travolti dagli arretrati. Devono ancora risolvere il delitto di Abele (le impronte erano davvero tutte di Caino, compresa quella sullo yogurt?) e gli avvelenamenti dei Borgia (perché la madre di Lucrezia conservò lo scontrino del parcheggio?). Perciò suggerisco a Nordio di affidare le indagini su Garlasco direttamente a Bruno Vespa.
(da corriere.it)
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