“CI COSTRINGONO A INGINOCCHIARCI E A MANGIARE COME CANI DA TERRA”: I TERRIBILI RACCONTI DEI MIGRANTI TRATTENUTI IN UN CENTRO DI MIAMI, GESTITO DAL DIPARTIMENTO DELL’IMMIGRAZIONE AMERICANO… QUESTA SAREBBE LA CIVILTA’ AMERICANA
IN UNA DI QUESTE STRUTTURE CI SONO ANCHE DUE ITALIANI, COSA STA FACENDO IL GOVERNO PER LIBERARLI? IL PD PRESENTA UN’INTERROGAZIONE – “CHIUSI IN GABBIA COME POLLI, SENZA SAPONE, SENZA ALCUN MATERIALE IGIENICO, CON TRE BAGNI PER 32 PERSONE E, PER DI PIÙ, APERTI, SENZA VEDERE LA LUCE DEL SOLE PER GIORNI E GIORNI”
I migranti di un centro Ice di Miami sarebbero stati ammanettati, con mani legate dietro la schiena, e costretti a inginocchiarsi per mangiare da piatti di polistirolo “come cani”.
Lo rivela il The Guardian in un approfondimento sulle condizioni di tre strutture sovraffollate per la detenzione di
migranti irregolari in attesa di espulsione, nel sud della Florida.
Decine di uomini sarebbero stati stipati in una cella di detenzione per ore, secondo il rapporto pubblicato, e gli sarebbe stato negato il pranzo fino alle 19 circa, rimanendo incatenati a guardare del cibo riposto su alcune sedie davanti ai loro occhi.
“Dovevamo mangiare come animali”, racconta un detenuto di nome Pedro al The Guardian. I presunti abusi sarebbero stati commessi nelle carceri gestite dall’Immigration and customs enforcement agency (Ice), come hanno denunciato anche associazioni come Human rights watch, che ha reso pubbliche alcune interviste esclusive ai detenuti.
La notizia arriva dopo che Il Tampa Bay Times, quotidiano della Florida, aveva pubblicato un elenco di oltre centinaia di detenuti, tra cui due italiani, trattenuti ad Alligator Alcatraz, il nuovo controverso centro di detenzione per migranti irregolari (in attesa di espulsione) voluto dall’amministrazione Trump per rispondere al sovraffollamento delle altre carceri.
Alligator Alcatraz, costruito in solo otto giorni nella regione paludosa delle Everglades, in Florida, è stato inaugurato lo scorso 3 luglio ed è finito al centro delle polemiche per i presunti abusi e le violenze perpetrate nei confronti dei migranti. Ma non sarebbe l’unico caso.
Nel centro di detenzione di Krome North, nella zona ovest di Miami, rivela il The Guardian, le detenute venivano costrette a usare i bagni sotto gli occhi di guardie e detenuti uomini, senza alcuna privacy. Inoltre, veniva loro negato l’accesso a cure, docce e cibo.
Secondo quanto riferito da alcuni ex detenuti, il carcere era
talmente sovraffollato che alcuni sono stati trattenuti per più di 24 ore in un autobus fermo in un parcheggio della struttura.
”Venivamo liberati solo quando qualcuno doveva usare l’unico bagno a disposizione, che si intasava rapidamente”, ha rivelato l’ex detenuto che ha aggiunto: ”qualcuno ha defecato sull’autobus che emanava un forte odore di feci”.
(da agenzie)
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