COLPO DI MANO DI MOLLICONE: IL REGISTA LUCA DE FUSCO È STATO NOMINATO DIRETTORE GENERALE DEL TEATRO DI ROMA TRA LE PROTESTE DEL CAMPIDOGLIO: ”CDA FARSA, È STATA UNA RIUNIONE PRIVATA”
IL MELONIANO MOLLICONE HA IMPOSTO IL DIRETTORE GENERALE DELLA FONDAZIONE TEATRO DI ROMA (DE FUSCO ERA IL CANDIDATO COL CURRICULUM PIÙ SCARSO)… LA DELIBERA RISULTEREBBE ILLEGITTIMA VISTO CHE IL PRESIDENTE DEL CDA (SICILIANO), CHE È COLUI CHE CONVOCA E DECIDE L’ODG, NON HA PARTECIPATO. FINIRÀ A RICORSI
Colpo di mano di Mollicone! Il regista Luca De Fusco è stato nominato direttore generale del Teatro di Roma tra le proteste del Campidoglio: ”Cda farsa, è stata una riunione privata”. Il Ministero della Cultura e la Regione Lazio mettono 1.5 milioni contro i 7 del Comune di Roma, ma è il meloniano Mollicone che ha imposto il direttore generale della Fondazione Teatro di Roma (De Fusco era il candidato col curriculum più scarso). La delibera è illegittima visto che il presidente del cda (Siciliano), che è colui che convoca e decide l’odg, si è rifiutato di partecipare. Finirà a ricorsi…
Il regista Luca De Fusco è stato nominato direttore generale del Teatro di Roma, ma lo scontro è totale, con l’assessore alla Cultura del Comune di Roma che parla di “tentativo di occupazione da parte della destra”.
Questa mattina è andata in scena una situazione mai vista prima, con i tre componenti del Cda che rappresentano Regione Lazio e ministero della Cultura asserragliati in uno degli uffici della fondazione, in via Barbieri.
Il presidente Francesco Siciliano e la consigliera Natalia Di Iorio che rappresentano il Comune di Roma, invece si sono rifiutati di partecipare e durante una conferenza stampa di fuoco hanno messo in discussione la validità del Cda in corso, definito da Siciliano “una riunione privata”. Entrambi, avrebbero preferito come direttore generale Ninni Cutaia perché “al contrario di De Fusco che è un artista, è un manager e noi di questo abbiamo bisogno”.
Siciliano ha anche ricostruito la situazione finanziaria che, come ricostruito da Repubblica nei giorni scorsi, prevede 6,5 milioni di euro di fondi da parte del Comune e 1 milione dalla Regione Lazio. In più il Comune è proprietario dei teatri (la fondazione gestisce l’Argentina, l’India e il teatro di Villa Torlonia).
Nonostante questo, Roma Capitale e regione hanno entrambi due consiglieri. Con quello che rappresenta il Mit schierato dalla parte di De Fusco, ecco che il Campidoglio si è ritrovato in minoranza.
“Questo incontro – incalza l’assessore alla Cultura Gotor – è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze. La libertà e l’autonomia della cultura sono valori non negoziabili. Spero che nelle prossime ore prevalgano la ragionevolezza e il buon senso”.
(da Dagoreport)
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