COLTELLI, DROGA, RISSE, PESTAGGI: I “SOLITI” IMMIGRATI? NO, I “GIOVANI BENE” DEI PARIOLI
SI MOLTIPLICANO LE DENUNCE DEGLI ABITANTI: “NON NE POSSIAMO PIU’, LE PEGGIORI SONO LE RAGAZZE”… L’ULTIMO ARRESTATO PER TENTATO OMICIDIO E’ FIGLIO DI UNA FAMIGLIA FACOLTOSA
Metti una sera al mare, litorale romano, raduno dei licei di Roma Nord.
Ci sono gli studenti di questo ghetto privilegiato i cui confini sono più sociali che geografici e includono i ragazzini “bene” della Capitale, un aggettivo che comprende l’agiatezza ma (spesso) non la buona educazione.
Tutti insieme a Fregene, nello stabilimento Rivetta a festeggiare la fine della scuola, “l’evento” – come dicono loro – di “Simmachia”, l’associazione studentesca i cui i rappresentanti sono stati eletti in ben 7 scuole: Lucrezio Caro, Farnesina, Mameli, Azzarita, Avogadro, Maria Ausiliatrice, Giulio Cesare, in collaborazione con il Convitto Nazionale.
Insomma tutta la “meglio” gioventù di Roma Nord, spesso al centro di episodi di violenza, di quotidiana maleducazione, sopraffazione e anche droga.
Ancora non sono arrivati a processo i ragazzini che hanno pestato un coetaneo a piazza Cavour l’anno passato («colpevole» di avere sconfinato in una zona non sua), ed ecco che venerdì sera due liceali, un ragazzo e una ragazza finiscono all’ospedale dopo essere stati accoltellati mentre ballavano sulla spiaggia.
«Tutto accade in un attimo», racconta una ragazza presente alla festa. «E. stava ballando tranquillamente quando due ragazzi gli si sono avvicinati, uno lo ha preso e girato di spalle mentre l’altro lo accoltellava. Poi è caduto per terra trascinandosi una ragazza che stava vicino a lui e mentre era a terra è arrivata un’altra coltellata che ha preso lei alla coscia».
Due gli aggressori, uno di loro, A. S., quello che ha dato le coltellate è il pargolo di una famiglia facoltosa e studente non modello di una scuola privata gestita da suore, la S. Maria Ausiliatrice.
Su Facebook la foto di lui spavaldo e tatuato, ma ancora con la faccia da sbarbatello, look da pariolino omologato con il ciuffo phonato e il cappellino.
Avrebbe deciso di punire E. perchè geloso di una ragazza. Adesso è agli arresti domiciliari dopo essersi costituito, assistito da un avvocato, alle prime luci dell’alba. Per lui l’accusa è di tentato omicidio. Il ragazzo ferito è stato invece operato d’urgenza al polmone.
Ancora una volta Roma Nord e i suoi giovani abitanti diventano protagonisti di una notte di violenza, un’altra pagina buia, il racconto di una zona «privilegiata» e dei suoi ragazzi, così assurdamente simile a quello di contesti socialmente e geograficamente distanti.
I ragazzi dei Parioli come quelli di Scampia, uniti dal vuoto e dall’assenza della famiglia, della scuola, delle strutture sociali, ma anche dei modelli culturali.
Qui è stato possibile il caso delle baby prostitute. Qui sono all’ordine del giorno pestaggi e droga.
Basta farsi un giro per piazza Euclide, mitico luogo di ritrovo della gioventù borghese degli anni di piombo, per farsi un’idea di questa fetta di generazione imbottita di beni materiali, a iniziare dalla macchinine, e dalla convinzione che tutto è «movida».
Tanto che a metà marzo è partito un esposto ai carabinieri della compagnia Parioli firmato dagli abitanti delle strade limitrofe alla piazza che non ne possono più delle «baby gang vip», comitive di ragazzini che con microcar e motorini stazionano ogni pomeriggio davanti a palazzi e negozi, ostacolando «lo svolgimento delle attività lavorative, nonchè l’accesso ai residenti nei propri condomini», rendendo impossibile «il passaggio sul marciapiede dei pedoni fra cui anziani o donne con passeggini».
E, dice Elena C., che sta pensando seriamente di traslocare, «se ti permetti di protestare finisce che ti aggrediscono verbalmente e non solo. E le ragazze sono le più violente».
(da “La Stampa”)
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