COME MAI EMMANUEL MACRON TACE DI FRONTE ALL’UMILIAZIONE EUROPEA CON TRUMP SUI DAZI?
MACRON HA POSTO A URSULA VON DER LEYEN TRE DOMANDE: 1) HAI PARLATO CON TRUMP DELLA WEB TAX? 2) CHI FIRMERÀ L’ACCORDO MONSTRE PER L’ACQUISTO DI 750 MILIARDI IN ENERGIA USA? 3) CHE FINE FANNO I CONTRATTI GIÀ FIRMATI CON ALGERIA, QATAR, AZERBAIGIAN? LI STRACCIAMO?
In molti hanno notato il silenzio di Emmanuel Macron dopo l’accordo tra Ursula von der Leyen e Donald Trump sui dazi all’Europa al 15%.
Macron, pur essendo stato il fautore della linea dura contro gli Usa (in opposizione al duo “dialogante”, Meloni-Merz), ha taciuto, nonostante in Francia si sia scatenata una ridda di proteste e critiche all’intesa sulle tariffe.
Si è esposto in modo molto critico il primo ministro, Francois Bayrou (“È un giorno buio quello in cui un’alleanza di persone libere, unite per affermare i loro valori e difendere i loro interessi, finisce per sottomettersi”), a cui hanno fatto eco tutti i leader dell’opposizione, da Marine Le Pen e Jordan Bardella, fino al sinistrato Jean-Luc Melenchon.
Macron, che aveva addirittura evocato la vendita del debito pubblico americano nelle mani dell’Ue quando Trump ha imposto dazi al 30%, ha preferito mantenere un profilo basso per interloquire direttamente, in maniera riservata, con la Presidente della Commissione europea, a cui ha fatto pervenire tre
domande: 1.Tu e Trump avete discusso della web tax? La Commissione europea ha preso in considerazione, dunque, l’ipotesi di tassare le big tech americane?
2.L’accordo per l’acquisto di 750 miliardi in fonti energetiche americane, da parte dell’Unione europea, da chi verrà finalizzato? Dalla Commissione? O dagli Stati? E se sì, quali?
La domanda non è peregrina, visto che non solo il gas americano costa mediamente il 10-20% in più di quello che l’Ue acquista altrove, ma anche perché la quantità di denaro in gioco è gigantesca e senza senso (come riportava ieri Federico Fubini sul “Corriere della Sera”, ). senza contare che sarà impossibile per Bruxelles controllare dove ogni singolo Paese decide di acquistare le sue forniture energetiche.
3.Se anche decidessimo di affidarci completamente alle fonti energetiche americane, dismettendo anche l’ultima quota di gas russo che ancora acquistiamo (nel 2024, l’Europa ha importato 52 miliardi di metri cubi di metano da Putin, pari a circa 8 miliardi di euro), che fine fanno i contratti pluriennali già firmati, per esempio, dall’Italia, con Algeria, Qatar, Nigeria, Azerbaigian e Qatar?
E cosa accadrà in alcuni di questi Paesi, come l’Algeria, che ha uno storico rapporto di vicinanza alla Francia, della quale è una importante ex colonia, quando verranno a mancare i soldi delle nostre forniture?
Prima di esporsi pubblicamente con un comunicato, un discorso o una lettera ai giornali, Macron aspetta da Ursula risposte piùchiare su questi temi.
(da agenzie)
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