CONFINDUSTRIA NON CI STA. BONOMI: I TAMPONI SE LI PAGHI CHI DEVE FARLI”
“SIAMO PREOCCUPATI PER DOMANI, C’E’ CHI SOFFIA SUL FUOCO”
Confindustria non ci sta all’idea che il costo dei tamponi venga scaricato sulle imprese. “Dico no ai tamponi a carico delle aziende, li paga chi li deve fare” dice il presidente Carlo Bonomi, oggi nella sede del Pd per un incontro con il segretario Enrico Letta, replicando così alle richieste portate dai sindacati sul tavolo di Mario Draghi. “Siamo preoccupati per domani, c’è chi soffia sul fuoco”
“La posizione di Confindustria era ben chiara, molto precisa sul tema dell’obbligo vaccinale. Abbiamo preso coscienza del fatto che la politica ha fatto una scelta di non andare verso l’obbligo vaccinale perché era una scelta dirompente: il green pass rappresenta l’unico strumento per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro” ha detto ieri il leader degli industriali a Porta a porta. “Le indicazioni sono quelle che ha dato il governo: il tampone è a carico del dipendente. Le aziende hanno già sostenuto una serie di costi molto importanti, ma correttamente, per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro a seguito degli accordi che avevamo fatto con sindacati e governo. Francamente, scaricare di nuovo sulle imprese o sulla fiscalità generale, quindi sulle tasche dei cittadini, il costo del green pass non mi sembra corretto”.
Bonomi avverte sulle “ombre all’orizzonte” del Pil, “a partire dai costi energetici che stanno schizzando alle stelle, la nostra previsione è che fino a maggio avremo ancora una situazione critica, anche per il reperimento delle materie prime, e purtroppo il tema divisivo del green pass, questo può mettere a rischio la ripresa”.
Su riforma degli ammortizzatori sociali e politiche attive ”è un anno e quattro mesi che stiamo aspettando, ci dicono sempre che la settimana dopo arriva, noi a luglio dell’anno scorso abbiamo mandato una proposta e nessuno ci ha ancora risposto”. Per il blocco dei licenziamenti, dice ancora Bonomi, “sul tessile e la moda io sarei anche d’accordo su una proroga a fine anno”.
(da agenzie)
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