CONTE SALUTA: “NON MERITO DI ESSERE TRATTATO COSI'”
NEL FINE SETTIMANA I PONTIERI PROVERANNO A RIALLACCIARE IL DIALOGO CON GRILLO
“Non merito di essere trattato così”. Conte è amareggiato, arrabbiato, deluso per le parole che Beppe Grillo ha sganciato come pietre di fronte ai parlamentari. In particolare quando il Garante ha invitato l’avvocato di Volturara Appula a studiare la storia del Movimento: “Io sono il visionario, il Garante, non lui”.
Ora l’ex premier si dice pronto ai saluti, ai titoli di coda, quando ribadisce il suo “no” a una diarchia con Beppe Grillo.
Infatti a mezzogiorno e un quarto aveva definito “irrecuperabile” la situazione che ormai si è creata all’interno del Movimento 5 Stelle. A tarda sera, alle 20, nulla è cambiato. Anzi.
Conte, che nel febbraio scorso aveva ricevuto l’incarico di rifondare M5s, fa sapere ancora una volta che “non ci sono margini” per ricucire con Grillo e che spiegherà le sue ragioni lunedì in conferenza stampa. Nel frattempo però i ministri M5s faranno di tutto affinché si riallaccino i fili del dialogo tra i due. Ci sono 48 ore di tempo, ma non è detto che siano risolutive.
Nel primo pomeriggio tre big del Senato, Ettore Licheri, Paola Taverna e Stefano Patuanelli, suonano al citofono dell’ex premier. E mentre si lasciano il portone alle spalle, le uniche parole vengono pronunciate dal capogruppo: “Siamo dentro un confronto fisiologico, stiamo scrivendo un nuovo soggetto politico. È una bellissima cosa ma non è facile, dateci del tempo”. Sembrerebbe ostentare ottimismo, ma due ore dopo, al termine dell’incontro, i volti sono scuri e nessuno rilascia dichiarazioni.
Il responso arriva poco dopo. Tutti confidavano in Patuanelli, nelle sue doti da mediatore, ma nulla di fatto. Questo primo tentativo è fallito. Conte pretende delle scuse da Grillo e soprattutto non vuol cedere a tutte le richieste che arrivano dal Garante: “Non sono qui per fare il prestanome”.
A distanza interviene Luigi Di Maio, in partenza per la Slovenia, ma sempre in contatto con Roma: “Mai come adesso serve compattezza all’interno del Movimento. Dialoghiamo con il massimo impegno e lavoriamo per unire”. I gruppi parlamentari sono in subbuglio, le chat ribollono: “Ma quindi è davvero finita, si ritira?”, “È game over?”, “E ora che succede?”.
I ministri e i sottosegretari provano a prendere in mano la situazione. Si riuscono in una videocall via Zoom, fanno il punto della giornata. Patuanelli riferisce i punti, dettati Grillo e che Conte non riesce ad accettare. Il Garante pretende di controllare la comunicazione, in particolare quella via blog. vuole essere consultato per prendere le decisioni insieme al capo politico e non solo informato, come invece aveva messo Conte per iscritto. E più di ogni altra cosa il fondatore chiede di essere il rappresentate M5s sul piano internazionale. Punti, per Conte, inaccettabili. “Ha trovato la persona sbagliata”, è il concetto che va ripetendo. Ora tocca ai ministri parlare con Grillo e proveranno a farlo nello prossime ore, nel tentativo di accorciare le distanze che per adesso sembrano immense.
Il possibile passo indietro di Conte rischia di creare un vero e proprio terremoto all’interno del Movimento 5 Stelle. Il partito è pronto a spaccarsi in due: da una parte i parlamentari rimasti fedeli al garante Grillo, dall’altra i ‘contiani’ pronti a seguire l’ex presidente del Consiglio qualora quest’ultimo dovesse dar vita a un suo nuovo partito, ipotesi che ormai viene considerata plausibile da numerosi eletti.
Dal canto suo Grillo potrebbe fare ritorno nella Capitale poiché non crederebbe fino in fondo al passo indietro di Conte. Il quale a sua volta è convinto che il Garante non possa fare a meno di lui. Il pressing dei parlamentari continua sia su Grillo sia su Conte affinché ci pensi bene prima di mettere la parola ‘fine’. Ma l’avvocato esperto di concordati si sta giocando le sue carte per ottenere, eventualmente, il più possibile. Ma se la situazione dovesse restare questa, allora, è davvero irrecuperabile.
(da Huffingtonpost)
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