“CONTINUO A VEDERLI MENTRE ANNEGANO”: IL DRAMMATICO RACCONTO DI RAGAZZO DI 22 ANNI NAUFRAGO A LAMPEDUSA
MA PER QUALCUNO LA PRIORITA’ E’ FARE LA GUERRA ALLE ONG E LASCIARLI AFFOGARE AL LARGO DELLA LIBIA
È la terribile testimonianza di un ragazzo di 22 anni sopravvissuto al naufragio avvenuto tre giorni fa al largo delle coste di Lampedusa. Il giovane, originario della Costa d’Avorio, viaggiava a bordo di un barchino salpato dalle coste tunisine con 26 migranti, 22 dei quali sono riusciti a raggiungere Lampedusa; gli altri quattro, tre uomini e una donna, sono annegati davanti ai suoi occhi. L’immagine di quelle persone inghiottite dalle onde adesso lo perseguita.
Il 22enne ivoriano, ancora sotto choc, è uno degli ospiti dell’hotspot dell’isola. A garantirgli supporto psicologico, fra i padiglioni della struttura, il team di Medici Senza Frontiere, composto dal referente medico Marina Castellano, dalla psicologa Carmen Ventura e dalla mediatrice culturale Fella Boudjemai che è di origini algerine.
“Le storie sono tantissime, tutte drammatiche – spiega all’Ansa Marina Castellano, mentre è in partenza da Lampedusa per tornare a Roccella Jonica, altro fronte dell’immigrazione -. Sia il giovane della Costa d’Avorio che un altro ragazzo che era sul barcone che ha preso fuoco e dove sono morti ustionati due bambini di 10 mesi e un anno, ci hanno detto che non riescono a cancellare dalla loro mente quelle scene terribili. Una circostanza comune a tutti i superstiti di un naufragio: continuano a vedere annegare coloro che, fino a pochi momenti prima, erano seduti accanto a loro. E sono amici, parenti, figli, come è successo in questi ultimi giorni. Non possiamo più permettere che accadano queste tragedie”.
(da Fanpage)
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