COPASIR, FINALMENTE IL PRESIDENTE LEGHISTA VOLPI HA TOLTO IL DISTURBO
ORA LA LEGA APRE UNA NUOVA DISPUTA GIURIDICA SUL NOME DEL SUCCESSORE …. FDI PUNTEREBBE SU LA RUSSA
Il presidente del Copasir Raffaele Volpi (Lega) si è dimesso. Si è dimesso anche il compagno di partito di Volpi, Paolo Arrigoni.
Volpi ha preso questa decisione alla fine di un lungo braccio di ferro con Fratelli d’Italia che, come unica forza di opposizione, reclama quel posto in forza della legge. Volpi era in carica dal 9 ottobre del 2019, dall’inizio del governo giallorosso.
A sollecitare un ricambio ai vertici dell’organismo parlamentare erano stati, tra gli altri, i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, e diversi leader di partito fra cui Letta (Pd) e Conte (M5S).
In precedenza si era dimesso dal comitato il forzista Elio Vito. Adesso tocca a Fico e Casellati provvedere alla sostituzione dei tre dimissionari, poi il vicepresidente del Copasir – che attualmente è Adolfo Urso (Fdi) – dovrebbe allestire il seggio per l’elezione del nuovo numero uno.
La Lega però si oppone a questa procedura perché invoca l’applicazione integrale della legge 124 del 2007 che prevede “l’assegnazione all’opposizione di 5 componenti su 10 tra cui poter scegliere l’eventuale presidente”.
Interpretando letteralmente questa norma, cinque componenti su 10 sarebbero di Fratelli d’Italia. Ma questa della Lega si profila solo come una mossa tattica, un pretesto per bloccare l’elezione dell’unico attuale esponente del partito di Meloni. Il nome di Urso d’altronde non è gradito neppure ad altri partiti della maggioranza.
In mattinata ad annunciare l’abbandono dei lavori erano stati Federica Dieni, Maurizio Cattoi e Francesco Castiello (M5S) ed Enrico Borghi, del Partito democratico. In una nota spiegavano anche che prima di lasciare, “nel pieno rispetto delle prerogative istituzionali, e al fine di adempiere ai disposti normativi che stabiliscono le funzioni del Copasir, abbiamo votato la delibera adottata dall’Ufficio di presidenza in ordine all’attivazione di quanto stabilito dall’articolo 34 della legge 124/2007”.
Ora si apre una disputa giuridica: in caso di ricomposizione del comitato con nomi nuovi, uno dei candidati accreditati alla presidenza per Fdi è l’ex ministro Ignazio La Russa.
(da agenzie)
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