COSA HA VINTO ESATTAMENTE SALVINI IN SICILIA: UNA MAZZA, HA PRESO L’1,4% E FDI IL 4,2%
DEI QUATTRO ELETTI, TRE SONO DI FDI… E L’UNICO LEGHISTA E’ UN EX USCENTE DI LOMBARDO CHE HA PRESO SOLO LA META’ DELLE PREFERENZE RISPETTO A CINQUE ANNI FA… C’E’ DELUSIONE PERCHE’ L’OBIETTIVO MINIMO DI FDI-LEGA ERA L’8%, HANNO PRESO IL 5,6%
Missione compiuta, così cinguettava soddisfatto Matteo Salvini per il risultato ottenuto in Sicilia da Noi con Salvini.
Grazie al risultato “sorprendente” alle regionali siciliane ora Salvini è pronto a lanciare la sfida a Berlusconi e a Giorgia Meloni per diventare il candidato premier del centrodestra.
C’è però un problema: in Sicilia Salvini non è andato per nulla bene come racconta.
Il motivo è semplice: non c’era una lista Noi con Salvini ma il partito personale del Ruspa era apparentato con Fratelli d’Italia.
Formazione politica che ha senza dubbio un maggiore radicamento sul territorio alla quale va la maggior parte del merito per i voti conquistati da Salvini e Meloni in Sicilia.
Nel complesso poi Alleanza per la Sicilia (Fdi + Noi con Salvini) ha conquistato 5,60% dei voti (108.713 voti) e 4 seggi all’Assemblea Regionale Siciliana.
Salvini in conferenza stampa ha spiegato che i voti che il suo movimento ha conquistato sono voti puliti, onesti, conquistati uno per uno “senza candidare la qualunque”.
Peccato che l’unico deputato dell’ARS eletto da Noi con Salvini non sia proprio un volto nuovo.
Si tratta infatti di Antonio “Tony” Rizzotto, già eletto nel 2006 all’Assemeblea Regionale per MPA dell’ex Presidente Raffaele Lombardo.
Non che questa volta a Rizzotto sia andata benissimo. Nel 2006 prese 8.149 preferenze, ora che si è candidato con Salvini di voti ne ha presi esattamente la metà : 4mila.
Tanto per fare buon peso, l’unico soddisfatto è il segretario regionale della Sicilia occidentale Alessandro Pagano, altro esempio di coerenza: ex Forza Italia, passato per NCD di Alfano e approdato a Noi con Salvini.
Salvini però vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, anzi colmo.
A Catania, dice, il suo partito ha preso addirittura il 9%. Un successo? Non proprio, già alle amministrative 2016 Noi con Salvini aveva preso il 9,18% proprio nel catanese, a Grammichele paese che fu feudo proprio di Raffaele Lombardo.
All’epoca però quel 9% fu visto come una sconfitta del progetto politico salviniano. Per tacere della batosta di aver sostenuto a Palermo la candidatura bluff della Iena Ismaele La Vardera.
Il risultato siciliano è davvero troppo poco per chi come Salvini vorrebbe utilizzarlo per accreditarsi come leader politico a livello nazionale.
In Sicilia Noi con Salvini non ha vinto una mazza.
Per due ragioni: la prima è che il risultato è molto meno che modesto. A settembre i coordinatori regionali speravano in un risultato intorno all’8% a livello regionale. Si sono dovuti accontentare di molto meno.
E senza l’apparentamento con Fratelli d’Italia in Sicilia la formazione salviniana starebbe intorno allo zero virgola.
La seconda ragione è che Noi con Salvini non è un partito nuovo, si potrebbe anche dire che è un partito che non esiste.
A partire dal segretario siciliano Angelo Attaguile — ex DC ed ex MPA — per arrivare al deputato eletto all’ARS e passando per il deputato Carmelo Lo Monte (che ha transitato per quasi tutte le formazioni parlamentari presenti e passate) in larga parte Noi con Salvini è un partito fatto da ex di altri partiti.
A voler essere cattivi si potrebbe parlare di un partito dove i riciclati hanno un ruolo molto importante.
Una cosa buona di questa esperienza siciliana c’è: Salvini ha scoperto che anche sotto il Po esistono cittadini italiani.
(da “NextQuotidiano”)
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