“DA TOCARSE I TOMASEI”: COME GLI AMICI DI ZAIA HANNO PRESO I COMPLIMENTI DI SALVINI
CRESCE IL MALCONTENTO DELLA BASE VENETA CONTRO SALVINI E LA NOMENKLATURA TUTTA LOMBARDA DEL CARROCCIO
Ieri Matteo Salvini a Cartabianca si è detto felice per la crescita del consenso intorno al governatore del Veneto Luca Zaia. E anche in altre trasmissioni ha tessuto elogi su elogi, anche se questo non può che offuscare ancora di più la stella di Attilio Fontana, ormai in picchiata dopo la gestione dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 in Lombardia.
Eppure, scrive oggi Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, gli applausi di Salvini e quelli di Maroni il presidente della Regione non li ha presi benissimo:
«Da tocarse i tomasei!», hanno sbuffato gli amici del «Governadòr». Un po’ perchè l’augurio arriva da chi ultimamente non pare così in sintonia con la pancia dell’elettorato leghista.
Un po’ perchè, via via che sentiva crescere intorno i consensi per come il Veneto reagiva all’emergenza, Zaia ha cercato di non dar troppo nell’occhio evitando confronti col disastro lombardo.
Un po’ perchè, conoscendo il caratterino muscolare dell’«amico Matteo», di tutto ha voglia tranne che di una rissa intestina, proprio ora, attizzata da quanti sono tentati dall’idea di sgocciolare dubbi.
Di più: l’omaggio alla Liga Veneta come Madre di tutte le Leghe è un po’ tardivo. C’era anche Maroni al fianco di Bossi, per capirci, negli anni in cui i veneti sono stati progressivamente lasciati in un angolo se non commissariati. E anche oggi lombardo è Matteo Salvini, lombardo il presidente federale «a vita» Umberto Bossi, lombardi i vicesegretari Giancarlo Giorgetti e Andrea Crippa, lombardo lo storico vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, lombardo il «consigliori» economico no- euro e presidente della Commissione bilancio Claudio Borghi, lombardo il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo…
Uniche eccezioni, il piemontese capogruppo alla Camera Riccardo Molinari e il terzo vicesegretario Lorenzo Fontana, che pur essendo veronese viene però considerato nelle terre di San Marco un semi-lombardo di rito salviniano.
Immaginatevi ora il fastidio, a veder certi sondaggi così generosi verso l’«amico Luca»…
(da “NextQuotidiano”)
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