DAI TAGLI SOLO IL 47% DELLE COPERTURE 2014
LE BALLE DI RENZI: SOLO 3,1 MILIARDI RICAVATI DALLA SPENDING
Non più di 3,1 miliardi. A tanto ammontano gli effettivi tagli alla spesa per il 2014 previsti dal decreto taglia-cuneo fiscale del governo Renzi.
Come dire che è in qualche modo riferibile alla “spending” solo il 47% della copertura messa nero su bianco dall’esecutivo per puntellare quest’anno l’operazione taglia-tasse.
Infatti, i 6,65 miliardi necessari nel 2014 per il bonus Irpef da 80 euro mensili arrivano per 2,41 miliardi dall’aumento dell’imposta sostitutiva a carico delle banche sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia e dalla riduzione delle rate per il pagamento dell’imposta sulle plusvalenze dalla rivalutazione degli asset d’impresa.
Altri 650 milioni sono garantiti dalla maggiore Iva per lo sblocco di una nuova tranche di debiti arretrati della Pa nei confronti delle imprese.
Ci sono poi i 500 milioni legati alla potatura delle tax expenditures, a partire dalla stretta sulle agevolazioni fiscali per l’agricoltura, che contabilmente vanno inquadrati nelle riduzioni di spesa ma che in realtà agiscono sul versante delle maggiori entrate. In tutto 3,56 miliardi.
Almeno secondo lo schema tecnico che è stato approntato al ministero dell’Economia. Solo la fetta rimanente, pari a poco più di 3,1 miliardi, è effettivamente catalogabile tra reali tagli di spesa.
E una quota non superiore ai 2,12 miliardi si presenta in una versione “strutturale”
Rimane il taglio dell’Irap, che vale 700 milioni interamente coperti dall’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (titoli di Stato esclusi).
Che fa salire a 3,1 miliardi il pacchetto fiscale complessivo (con gli interventi sulle banche e sulla rivalutazione dei beni d’impresa)
Per quest’anno, dunque, la “spending” non riuscirà ad assicurare neppure la metà della copertura necessaria per l’operazione taglia-cuneo.
Alcuni interventi, del resto, sono stati ridimensionati in corsa, come il tetto sugli stipendi dei dirigenti pubblici dal quale arriveranno non più di 40 milioni.
Anche il giro di vite sulle municipalizzate nel 2014 dovrebbe garantire solo 50 milioni.
E meno di 10 milioni dovrebbero arrivare dalla stretta sulle auto blu, che su Province e Comuni peserà per 2,3 milioni
Ma anche per il 2015 la situazione non migliora molto.
Almeno sulla base delle indicazioni fornite dal Governo in attesa che (in gran parte) si trasformino in misure operative con la prossima legge di stabilità .
Dei 14 miliardi quantificati come dote necessaria a garantire anche nel 2015 il bonus Irpef da 80 euro mensili a 10 milioni di lavoratori, al massimo 9 miliardi sono destinati ad arrivare da tagli di spesa.
Il Governo conta di attingere ancora a misura una tantum: 3 i miliardi utilizzabili dalla lotta all’evasione, secondo lo schema di coperture presentato da Palazzo Chigi.
Un miliardo dovrebbe arrivare poi dalla maggiore Iva delle ultime tranche di pagamento dei debiti arretrati della Pa e un altro miliardo dalle agevolazioni alle imprese anche qui probabilmente sotto forma di maggiori entrate.
Anche se un eventuale taglio secco degli incentivi alle imprese potrebbe far salire la dote dei tagli per il 2015 a quota 10 miliardi
Un dispositivo di coperture su cui grava più di un’incognita. A cominciare dal reale “contributo” della lotta all’evasione.
Nel comunicato ufficiale divulgato da palazzo Chigi dopo il varo del decreto taglia-Irpef si afferma che il Governo intende realizzare «un programma di ulteriori misure ed interventi di prevenzione e di contrasto allo scopo di conseguire nell’anno 2015 un incremento di almeno 2 miliardi di entrate» rispetto al 2013. Un obiettivo minimo inferiore di un miliardo ai 3 miliardi indicati nello schema di coperture per il 2015
Quanto ai tagli alla spesa veri e propri, alla fine per il 2014 il Governo ha fissato lo stesso obiettivo (oltre 3 miliardi) che nelle scorse settimane era stato considerato realisticamente realizzabile per il periodo compreso tra il 1° maggio e la fine di dicembre da Carlo Cottarelli.
Ma, a differenza di quanto proposto dallo stesso Cottarelli che aveva messo nel mirino anche pensioni e sanità , metà della “spending”, dovrà essere garantita dal nuovo giro di vite sugli acquisti di beni e servizi dal quale sono attesi 2,1 miliardi nel 2014 e 5 miliardi nel 2015.
Marco Rogari
(da “Il Sole 24 ore“)
Leave a Reply