DAVIDE CASALEGGIO E L’INCONTRO SEGRETO CON LA BIG DEL CEMENTO METTE IN IMBARAZZO IL M5S
DALLE CARTE DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI ROMA SUL FALLIMENTO DI CONDOTTE, EMERGE L’INCONTRO TRA LA PROPRIETARIA ISABELLA BRUNO TOLOMEI FRIGERIO E DAVIDE CASALEGGIO … IL GRUPPO DEL CALCESTRUZZO FECE CONTRATTI DI CONSULENZA AL FRATELLO DI MARIA ELENA BOSCHI
Le giravolte sul sì o il no al processo contro Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona nel caso della nave Diciotti. I sondaggi nazionali che vanno giù, sotto il 24 per cento. Quelli regionali, come in Sardegna, che stimano un crollo della metà dei consensi presi il 4 marzo scorso.
Le lotte intestine, e la macchina della propaganda di Rocco Casalini e Pietro Dettori che non regge il passo della “Bestia” di Luca Morisi, il guru della comunicazione leghista
Nel mirino di alcuni dissidenti c’è anche Davide Casaleggio, che nelle ultime settimane eÌ€ tornato attivo anche sul fronte politico.
Si sta occupando dello scouting per le candidature alle Europee insieme a Rocco Casalino, Pietro Dettori e Silvia Virgulti. EÌ€ lui che avraÌ€ l’ultima parola sui candidati da mandare a Bruxelles, che dovranno poi essere votati dagli iscritti su Rousseau.
La lista dei prescelti è ancora aperta: la difficoltà maggiore è quella di trovare donne con un curriculum adeguato.
Ma il biasimo peggiore rivolto a Casaleggio riguarda il suo presunto conflitto di interessi.
Leader politico, presidente di Rousseau, capo di una societaÌ€ di consulenza (la Casaleggio Associati srl), Davide eÌ€ anche guida dell’Associazione Gianroberto Casaleggio, che organizza ogni anno un convegno a Ivrea, il Sum.
Il Fatto un mese fa ha intervistato alcuni imprenditori che hanno donato 5.000 euro per l’organizzazione dell’evento, che hanno ammesso come le dazioni di denaro siano state fatte, come ha detto uno di loro, «in totale trasparenza per perorare le mie cause e quelle della mia categoria».
«Perorare», traducendo, significa peroÌ€ fare lobby. Parola poco amata nell’universo grillino.
Davide, che cura gli affari insieme al suo socio piuÌ€ importante, Luca Eleuteri, sembra fregarsene delle critiche: se eÌ€ noto che alcune ricerche elaborate dalla Casaleggio sulla Blockchain siano state finanziate (oltre che da colossi come Amazon, Mediaset e Unicredit) anche dalle Poste (per 30 mila euro), e se qualcuno ancora storce il naso quando ricorda il ristorante romano in cui Davide cenoÌ€ insieme, tra gli altri, all’avvocato Luca Lanzalone, il facilitatore della giunta Raggi, in pochi sanno che anche potenti manager del settore italiano delle costruzioni hanno chiesto e ottenuto incontri con lui.
EÌ€ certo, per esempio, che Isabella Bruno Tolomei Frigerio, proprietaria di Condotte spa, il terzo colosso italiano per fatturato e giro d’affari che ha fatto crac qualche mese fa, ha voluto incontrare privatamente Davide nel 2017, a pochi mesi dal trionfo elettorale.
Un appuntamento che L’Espresso ha scoperto leggendo l’agenda personale consegnata dai tre commissari ai pm della procura di Roma, che indagano sul fallimento dell’azienda.
Nel novembre 2016 la Bruno – al tempo in grave difficoltaÌ€ finanziaria – ha incontrato Arturo Artom, imprenditore vicino a Casaleggio in un evento pubblico; poi lo ha rivisto a cena insieme a un dirigente della Bnl il 2 maggio 2017.
Due settimane dopo, il 17 maggio, la signora del calcestruzzo eÌ€ riuscita a parlare anche con «il dott. Davide Casaleggio» nell’«ufficio di Milano».
Di cosa hanno discusso i due eÌ€ impossibile saperlo: se Casalino, a cui abbiamo chiesto conto dell’incontro, non ci ha risposto, la Bruno attraverso i suoi legali ha tagliato corto, dicendo di non voler fare commenti, e di aver incontrato il leader grillino quell’unica volta.
Un mese fa L’Espresso raccontoÌ€ di alcuni incontri della Bruno e di suo marito Duccio Astaldi con membri del governo di centrosinistra , in primis quelli con Maria Elena Boschi e Paolo Gentiloni, e di alcuni contratti da centinaia di migliaia di euro fatti da controllate di Condotte in favore del fratello della Boschi, Emanuele, e di Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione renziana Open.
Nonostante l’eco della notizia, nessun alto dirigente del M5S ha rilasciato commenti o dichiarazioni.
(da “L’Espresso”)
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