DE LUCA, QUEL PROCESSO “OSCURATO” CHE PORTA IL SINDACO NELLA LISTA NERA
L’ACCUSA DI CONCUSSIONE SUL PROGETTO DI PARCO MARINO AL POSTO DELL’IDEAL STANDARD
Il caso che aveva infiammato il dibattito politico giudiziario a Salerno quasi dieci anni fa, costa adesso a Vincenzo De Luca l’inserimento nella black list degli impresentabili.
Tutto per l’accusa di concussione contestata in un processo da molti dimenticato, quello sul progetto di un parco marino al posto dello stabilimento Ideal Standard.
Il giudizio di primo grado riprenderà il 23 giugno.
A metà aprile, l’ex sindaco era pronto a presentarsi in tribunale per rendere dichiarazioni spontanee.
Poi ha chiesto il rinvio a un’altra udienza, da fissare dopo le elezioni.
I fatti si riferiscono al 1998, ma De Luca, che deve rispondere anche di altri reati (abuso d’ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere) ha scelto di rinunciare alla prescrizione.
L’inchiesta era esplosa nel dicembre 2005, quando la Procura aveva chiesto, senza ottenerlo, l’arresto di De Luca e di altri indagati sulla base di intercettazioni telefoniche poi dichiarate inutilizzabili.
Sotto controllo c’era infatti l’utenza di uno stretto collaboratore dell’allora sindaco. De Luca, all’epoca parlamentare, era stato intercettato “indirettamente”, dunque le conversazioni furono distrutte per ordine del giudice e le richieste d’arresto respinte. Anche il ricorso del pm fu rigettato dal Riesame.
L’ipotesi al centro del processo si riferisce un presunto accordo tra le aziende interessate, il ministero dell’Industria e l’amministrazione comunale per far andare avanti, ma solo a determinate condizioni, l’iter di riconversione industriale dell’area. Dopo la chiusura dello stabilimento, Ideal Standard aveva proposto al Comune e all’Asi di acquisire gratuitamente le aree per cederle alla Sea Park, che aveva proposto di realizzare un parco acquatico a tema. Comune e Asi si rifiutarono.
Il progetto si rivelò poi irrealizzabile per ragioni di natura urbanistica.
La concussione è ipotizzata con riferimento agli oneri di urbanizzazione chiesti a vantaggio del Comune a un privato proprietario di suoli.
La difesa dell’ex sindaco di Salerno, rappresentata dagli avvocati Paolo Carbone e Antonio Brancaccio, ha sempre replicato sostenendo, fra l’altro, che il sindaco non ha adottato alcun provvedimento in materia di oneri di urbanizzazione.
«Sono orgoglioso di aver preso decisioni urbanistiche per salvare 250 lavoratori dell’Ideal Standard, e rifarei tutti gli atti esattamente come 17 anni fa», commenta ora De Luca.
Ma il processo “oscurato”, adesso, fa di nuovo discutere.
Dario Del Porto
(da “La Repubblica”)
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