“DELINQUENTI, SOSTENETE I VACCINI“: LE OFFESE ALLA PIZZERIA GESTITA DA RAGAZZI AUTISTICI
LO SFOGO DEL PROPRIETARIO
Il 3 gennaio scorso i ragazzi di “Pizzaut” avevano donato 150 pizze a medici e infermieri dell’hub vaccinale di Monza per dire loro grazie. Ora le offese
«Sei un venduto», «una merda», «un delinquente», «un servo».
Questi i messaggi che Nico Acampora – titolare di “Pizzaut”, la prima pizzeria italiana gestita da ragazzi autistici a Milano – ha ricevuto nelle ultime ore.
Commenti infelici che arrivano dopo l’iniziativa di Acampora, lo scorso 3 gennaio, di regalare 150 pizze a medici e infermieri dell’hub vaccinale di Monza.
«Volevamo dirgli grazie per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo, volevamo sostenere attivamente la campagna vaccinale. I nostri ragazzi, tra l’altro, hanno tutti il vaccino, molti di loro anche la terza dose. Al momento abbiamo tre persone in quarantena fiduciaria e uno dei nostri camerieri è positivo al Covid ma con sintomi lievi proprio perché è vaccinato», spiega il titolare della pizzeria a Open. Una reazione che Acampora non si aspettava affatto: «Ci hanno detto persino “queste pizze potevate darle ai poveri”. Ma lo facciamo anche, ci mancherebbe. Tante offese ma, per fortuna, nessuna minaccia».
«Non posso accettare, però, le offese ai ragazzi di “Pizzaut”, loro non le meritano davvero», continua, invitando poi i No vax ad assaggiare le loro pizze: «Sono sicuro che la nostra pizza vi vaccinerebbe almeno dal virus dell’odio»
Cosa è successo
Qualcuno è andato persino oltre, come gli hanno riferito alcuni dipendenti. «La mia “colpa”? Secondo i No vax quella di aver sostenuto i vaccini anche perché, come sapete, nel nostro Paese spesso si dice che i vaccini causino l’autismo». Un tema delicatissimo che, è bene precisarlo, non ha alcun fondamento scientifico.
«Posso confessarvi che anche io, che ho un figlio autistico, Leo, 12 anni, quando mi è stata comunicata la diagnosi ho pensato a questa correlazione. Poi, però, informandomi meglio, ho capito che non era affatto così ma si trattava solo di un fatto cronologico. La diagnosi, infatti, è arrivata nel periodo in cui mio figlio veniva sottoposto ai vaccini. Niente di più. Ora Leo, infatti, è vaccinato contro il Covid».
In realtà non è la prima volta che “Pizzaut” viene presa di mira sui social. Senza alcun motivo. A giugno, ad esempio, qualcuno scriveva: «Siete degli untori, fate del male al prossimo», «Non verrò mai da voi, non dovreste mettere le mani in cucina».
(da agenzie)
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