“DELLE PERSONE MI RIPRENDEVANO COLLEGATE CON GLI AURICOLARI MENTRE INCONTRAVO DELLE FONTI IMPORTANTI”: SIGFRIDO RANUCCI RACCONTA I RETROSCENA DELL’ATTENTATO SUBITO
LE MINACCE RICEVUTE DOPO L’INCHIESTA SUI CENTRI IN ALBANIA… “L’AMBIENTE DELLA EVERSIONE DI DESTRA È STATO UNO DEI PRIMI CONTESTI CHE ABBIAMO ANALIZZATO”
Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, Sigfrido Ranucci racconta i retroscena dell’attentato subito e ricostruisce una serie di episodi inquietanti avvenuti negli ultimi due anni. Il giornalista spiega che la sua scorta aveva già segnalato la presenza di persone sospette che lo seguivano e lo riprendevano durante incontri con fonti riservate.
Ospite di Lilli Gruber, Sigfrido Ranucci racconta le minacce ricevute dopo l’inchiesta sui centri in Albania, in risposta alle accuse di Giorgia Meloni, secondo cui “Il servizio pubblico italiano, Telemeloni, ha confezionato un servizio sui centri in Albania nel quale in buona sostanza si dipingeva l’intera Albania come un narco-stato”.
Ranucci spiega che i fatti raccontati dalla sua inchiesta sono stati confermati: i centri in Albania erano in fallimento, ma la denuncia ha generato minacce dirette. Secondo il giornalista, un avvocato incaricato da esponenti del cartello messicano avrebbe cercato di delegittimarlo con azioni di varia natura, arrivate fino a minacce personali.
(da agenzie)
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