DER SPIEGEL: “LA RAGGI DA SPERANZA A INCUBOâ€
IL SETTIMANALE TEDESCO CRITICA LA SINDACA: “E’ FELICE, TWITTA E SU FB PUBBLICA FOTO DI BUCHE RIEMPITE”
Tutto il mondo le guarda. Da una parte la Capitale che le classifiche di qualche giorno fa incoronavano come città più visitata d’Italia. Dall’altra lei, la sindaca di Roma Virginia Raggi alla quale il settimanale tedesco Der Spiegel dedica un ampio articolo non proprio celebrativo.
«Raggi da speranza a incubo» sintetizzano i reporter d’Oltralpe. Moltiplicando come in un gioco di specchi le loro opinioni critiche nei confronti della prima cittadina a cinque stelle e della Città eterna che, in questi ultimi mesi, si è abituata a vedersi “sporca, brutta e cattiva” sulla stampa internazionale. Basti pensare al reportage del New York Times lo scorso Natale intitolato “Rome in ruins” in cui l’Urbe veniva vivisezionata nei suoi problemi di degrado quotidiano.
Stavolta però l’attacco è ancora più diretto e fa il nome e il cognome che riconduce allo scranno più alto del Campidoglio.
Nell’articolo intitolato “ Mà¼ll, Gier und Ratten” (rifiuti, avidità e ratti) si legge: «A Roma si assiste al clamore di una città che muore. Regnano spazzatura, avidità e topi. La Raggi da grande speranza è divenuta un un incubo, mentre i ratti e i gabbiani sono più aggressivi di un pterosauro. I romani devono già convivere con il fatto che tre stazioni centrali della metropolitana sono paralizzate a causa di scale mobili difettose; che gli autobus restanti sono affollati, perchè in media ogni settimana uno dei veicoli obsoleti va in fiamme e che in alcune strade della capitale italiana la spazzatura si ammucchiava come altrimenti solo a Mumbai o Dhaka».
Quindi l’affondo: «Eppure la Raggi è felice, twitta e rilancia su Facebook post di buche appena riempite o di pochi metri di piste ciclabili di nuova creazione. È orgogliosa del fatto che ora ci sono domeniche senza auto a Roma e non pensa che sia un male che per mesi nella sua immensa metropoli nessun consiglio comunale abbia trovato una soluzione per la spazzatura».
Non mancano riferimenti alla cronaca giudiziaria recente e all’evento che ha visto il Pontefice in visita al Comune: «Tre stretti collaboratori del sindaco, popolarmente noti come “Raggis Rasputins”, sono finiti in galera per accuse di corruzione -viene ricordato-.
Secondo Papa Francesco, Roma deve essere trattata come un “organismo fragile”, con cui bisogna fare attenzione, “affinchè non si perda l’intero splendore della città . Ma la Raggi ha capito il suggerimento? Se la sua città sprofonda nel caos della neve come nel 2018, Raggi pubblica ancora le foto che la mostrano in bicicletta con la maglietta di partecipante alla conferenza Women4climate a Città del Messico».
Dalle stanze di palazzo Senatorio, almeno finora, non è arrivata nessuna risposta, nessuna “difesa d’ufficio”. Che non c’era stata in verità neanche quando fu pubblicato il pezzo sul Nyt.
Fra i cittadini invece non mancano i commenti all’ennesima stilettata a Roma. In piazza del Campidoglio i romani che si mescolano ai tanti turisti danno in parte ragione al giornale tedesco ma si dicono anche «stufi che si parli sempre e soltanto di cose negative».
A sostenerlo è un gruppo di giovani architetti che lavorano in zona e quasi ogni giorno in pausa pranzo sale la cordonata fino alla statua del Marc’Aurelio. Per poi andare ad affacciarsi dalla terrazza che dà sul Foro Romano. Hanno fra i 25 e i 30 anni e pur ammettendo la realtà dei problemi puntano il dito
verso loro stessi. «Non ci piace generalizzare -sostengono-, ma noi italiani in genere non sappiamo nè apprezzare nè valorizzare quel che abbiamo, lo diamo per scontato. Se ci tenessimo di più non ci limiteremmo a lamentarci per i rifiuti per le metro chiuse per i mezzi che non funzionano, senza poi far nulla di concreto. Dovremmo diventare noi stessi turisti e guardare le nostre città come se fosse sempre la prima volta. Allora forse non ci saranno più articoli come questo del giornale tedesco».
(da “La Stampa”)
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