DI MAIO ANNULLA VIAGGIO NEGLI USA, BASSO PROFILO PER TORNARE LEADER
DOPO LE BUGIE SULLA MURARO PROVA A RICONQUISTARE LA BASE M5S
Quando Beppe Grillo, nel pieno della crisi di Roma, dopo il mailgate che lo aveva travolto, disse «non capite: se cade Luigi, cadete tutti voi», aveva ben chiaro cosa volesse dire fare a meno di quel giovane proiettato verso Palazzo Chigi.
Luigi Di Maio si è ripreso la leadership del Movimento. Inviso da molti grillini che vedono la sua cavalcata solitaria come uno schiaffo alla democrazia orizzontale, colpito dal fuoco amico al massimo della sua debolezza, dopo le indagini sull’assessora Paola Muraro nascoste ai colleghi, processato in piazza a Nettuno e costretto alle scuse, Di Maio si è rialzato.
Grazie a Grillo e Casaleggio jr che lo hanno riabilitato dal palco di Palermo, ha ripreso la corsa, blindato dai vertici, per diventare il volto del referendum, lo sfidante di Renzi con il mattatore Alessandro Di Battista.
Ma lo ha fatto a costo di qualche sacrificio. «Ha scelto un profilo più basso» spiega un suo collega e amico. Meno tv e più piazze. Ha rinunciato al viaggio negli Usa, in agenda da mesi e previsto per fine settembre. Una tappa nel tour di accreditamento internazionale dopo quella in Israele e Palestina.
Il grillino avrebbe raccontato l’esperienza del M5S nelle università di Boston e di New York, ma ha rinviato la transoceanica per placare i malumori interni di chi avrebbe visto il viaggio come l’ennesima fuga in avanti di Di Maio, favorita dallo staff della comunicazione.
Così il deputato si toglie anche dall’impaccio di dover rispondere a chi gli avrebbe chiesto, a poche settimane dal voto americano, chi preferisce tra il populista Donald Trump e la democratica Hillary Clinton.
Il “basso profilo” si sostanzia in un lavoro all’interno, dove diplomaticamente Di Maio deve tenere a bada gli avversari.
Negli ultimi giorni l’attivismo di Di Maio si è moltiplicato: ha patrocinato il convegno del M5S sui costi della riforma costituzionale, ha guidato a sorpresa, ieri, la delegazione sui luoghi del sisma, e oggi sarà ad Acerra, nella Terra dei Fuochi nella fiaccolata contro i roghi tossici. Recupera il movimentismo senza disdegnare i flirt con mondi più vergini per il M5S, incarnazione dei cosiddetti poteri forti che i grillini hanno spesso attaccato.
Dopo i lobbisti e Bloomberg, il 22 ottobre sarà tra i giovani di Confindustria a Capri.
Ilario Lombardo
(da “La Stampa”)
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