DOPO LA SVOLTA IN GRECIA, L’ITALIA E’ L’ULTIMO PAESE DELL’EUROPA MEDITERRANEA A NON RICONOSCERE I MATRIMONI GAY
QUANDO SI TRATTA DI GARANTIRE DIRITTI CIVILI CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE
“Il matrimonio non è altro che il culmine dell’amore di due persone” e il suo mancato riconoscimento tra persone dello stesso sesso porta a gravi disuguaglianze. Con queste parole, il premier Kyriakos Mitsotakis ha spiegato le ragioni per cui il suo governo ha deciso di sfidare la propria maggioranza pur di rendere possibile anche in Grecia il matrimonio e le adozioni tra coppie dello stesso stesso. Il provvedimento è stato approvato dal Parlamento di Atene il 15 febbraio con i voti decisivi della sinistra.
Mitsotakis, leader del partito di centrodestra Nuova democrazia, ha dovuto affrontare la levata di scudi della Chiesa ortodossa e di buona parte dei deputati del suo partito. Il clima è stato da caccia alle streghe. La Chiesa aveva chiesto il voto nominale per mettere pressione sui parlamentari di destra. E l’ex primo ministro Antonis Samaras, a capo dei ribelli di Nuova democrazia, aveva tuonato contro il suo premier: “Il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è un diritto umano”.
Mitsotakis, però, è andato dritto per la sua strada. E adesso da Atene arriva un messaggio ai pochi Paesi europei che non hanno ancora riconosciuto pari diritti alle coppie gay. Tra questi c’è l’Italia, che dopo la svolta greca resta l’ultimo Stato Ue del Sud e occidentale a non prevedere matrimonio e adozioni per le coppie dello stesso sesso.
Con l’adozione della legge, la Grecia è diventata il primo Paese cristiano ortodosso a consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso, nonché lo stato più orientale dell’Ue a farlo, ricorda il quotidiano greco Ekhatimerini. “Una delle implicazioni del successo dell’introduzione della legge sull’uguaglianza dei matrimoni da parte del governo di centrodestra di Mitsotakis è che potrebbe incoraggiare più Paesi del blocco orientale dell’Europa, così come più governi di destra, a seguire l’esempio e prendere in considerazione politiche inclusive simili’, scrive Ekhatimerini.
Attualmente 16 dei 27 Paesi Ue riconoscono e celebrano legalmente i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Si tratta di Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia. In tutti questi Paesi, a eccezione dell’Estonia, sono consentite anche le adozioni per le coppie omosessuali (previste anche in Croazia).
(da agenzie)
Leave a Reply