DOSSIERAGGIO CONTRO LA GIUDICE DI CATANIA, I LEGHISTI CATANESI: “QUEL VIDEO L’HA GIRATO UN NOSTRO ATTIVISTA”
QUINDI UN RAPPRESENTANTE DELLE FORZE DELL’ORDINE INVECE DI SERVIRE LO STATO E’ AL SERVIZIO DELLA LEGA? ALTRO CHE DOSSIERAGGIO, SIAMO IN PRESENZA DI TRADITORI DEL GIURAMENTO DI FEDELTA’ ALLE ISTITUZIONI
Chi ha mandato il video della manifestazione del porto di Catania il 25 maggio del 2018, alla quale ha partecipato la giudice Iolanda Apostolico, al ministro Matteo Salvini? Sono passati sei giorni dalla prima pubblicazione sui social del leader della Lega di quel filmato e il vicepremier non ha ancora risposto a questa domanda. Cruciale, perché racconta due cose: un dossieraggio nei confronti di una cittadina, per lo più magistrata. E un utilizzo privato, per fini politici, delle forze di Polizia. Quello che è certo è che sono state raccontate molte bugie. Queste.
L’autore del primo video pubblicato da Salvini si trovava a contatto con il cordone di polizia che conteneva sulla banchina del porto di Catania i manifestanti. Non era quindi un giornalista . E nemmeno un manifestante. In un video dall’alto si intravede un uomo in borghese, calvo, con una telecamerina nelle mani. Le immagini, con il primo piano della giudice Apostolico, potrebbero essere le sue. Ma non è stato ancora identificato.
§È successo però altro. Un carabiniere in servizio quel giorno al porto di Catania si è presentato dai suoi superiori e ha raccontato di essere lui l’autore di un video, quella sera della Diciotti.
Prestava servizio d’ordine al porto e aveva girato le immagini con il suo cellulare. Essendo catanese ricordava la presenza della giudice Apostolico e di suo marito. E così quando aveva letto di quella sentenza che tanto clamore aveva fatto, si era ricordato di quella vecchia manifestazione. Ed era riuscito a recuperare le immagini girate cinque anni prima dalla memoria del suo telefono.
Un video che all’epoca non era mai stato condiviso con i superiori né tantomeno con l’autorità giudiziaria perché non aveva ritenuto ci fossero indicazioni utili. Una volta recuperato il filmato, lo ha inoltrato a una chat di amici e colleghi: “Vedete chi c’è?” ha scritto, ricordando proprio la presenza di Apostolico.
In quella chat, risulta a Repubblica , c’era anche il parlamentare della Lega, Anastasio Carrà, che smentisce però di aver mai ricevuto quel video.
Ma non può negare la sua conoscenza con il carabiniere in questione: è stato il suo vice. È un amico fraterno. E condivide con lui anche la passione politica. «Quel video lo ha girato un nostro attivista» dicevano i leghisti catanesi poche ore dopo la pubblicazione delle immagini. E forse non raccontavano una bugia.
Ci sono però, tante cose che non tornano in questo racconto. Il primo punto: il carabiniere reo confesso non è l’uomo calvo con la telecamerina. Chi era, allora? E dove sono le immagini che stava girando quella sera? Ancora: quei frame sembrano girati con una di quelle telecamere con lo sportellino apribile in dotazione alle forze di polizia. E ancora: chi e perché si ricordava della presenza della giudice Apostolico? C’era un registro con i nomi dei partecipanti?
C’è poi il ruolo dell’onorevole Carrà. Ex carabiniere, superiore e amico fraterno del militare che ha informato la gerarchia di aver girato e diffuso il video continua a dire pubblicamente che lui il video lo ha visto soltanto dopo la pubblicazione sui canali social di Salvini. Una coincidenza stranissima.
(da La Repubblica)
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