DRAGHI USA IL BAZOOKA E CROLLA LO SPREAD
LA BCE FA SUL SERIO, ACQUISTI ILLIMITATI DI DEBITO PUBBLICO PER I PAESI CHE CHIEDONO AIUTO
Il sito della Bce crolla attorno alle 14.30, tutto il mondo si è sintonizzato per vedere in streaming Mario Draghi annunciare l’uso del “bazooka”, come si chiama in gergo finanziario l’intervento estremo della Banca centrale europea.
Il presidente della Bce spiega che cosa intende fare per garantire che l’euro sia davvero “irreversibile”: comprare, senza fissare in anticipo limiti di tempo e di quantità , titoli di Stato con scadenza 1-3 anni dei Paesi che pagano interessi troppo alti.
In cambio di “condizionalità ”, cioè dell’impegno dei beneficiari a rispettare un programma di riforme e risanamento contabile.
Dopo settimane di abili negoziati, Draghi riesce a imporre una linea fino a poco fa impensabile per i tedeschi ma ora approvata, sia pure senza entusiasmo, anche da Angela Merkel.
Resta contrario Jens Weidmann, il capo della Bundesbank, la banca centrale tedesca, che nel consiglio della Bce vota contro e poi in un comunicato durissimo spiega che “considera questi acquisti equivalenti al finanziamento dei governi attraverso la stampa di banconote” e che così “la politica monetaria rischia di essere soggiogata alla politica fiscale”.
Ma la situazione è questa e Draghi ha preso su di sè — e sulla Bce — il compito di salvare l’euro e di fornire di basi più solide la costruzione europea nel medio periodo. “Non è una italianizzazione della Bce”, ha risposto a un giornalista tedesco che vedeva nelle scelte di ieri un regalo a Italia e Spagna (che infatti sono le prime beneficiarie).
I mercati reagiscono con entusiasmo: lo spread italiano cala.
Ecco come funzionerà il bazooka di Draghi.
ACQUISTI ILLIMITATI
Il nuovo programma di acquisto di titoli da parte della Bce si chiama OMT, Outright monetary transactions (transazioni monetarie in blocco) che prende il posto dell’SMP (Securities Market Program) dell’estate 2011.
La differenza è cruciale: allora la Bce decideva di settimana in settimana quanto comprare, sulla base dell’andamento dei mercati.
Decisioni che venivano comunicate ex post.
Questa volta Franco-forte avverte da subito che il potenziale di fuoco è illimitato, “nessun tetto quantitativo è fissato in anticipo”.
Chi vuole speculare al ribasso, quindi, è avvertito che la Bce può intervenire comprando in qualunque momento e mandandolo in perdita.
Gli acquisti saranno sterilizzati, cioè la Bce venderà titoli per somme equivalenti. Così la massa monetaria (e l’inflazione) non dovrebbero aumentare
LE CONDIZIONI
Se un Paese come l’Italia vuole beneficiare del “bazooka” della Bce, deve prima chiedere l’aiuto del fondo salva Stati (oggi l’Efsf, tra breve l’Esm).
Il governo firmerà un memorandum con gli impegni da rispettare in cambio dell’aiuto. Ancora non si sa quanto saranno dure, ma un Paese può beneficiare di un aiuto complessivo (come la Grecia) o di un sostegno sul mercato (come potrebbero fare Italia e Spagna), cosa che implica condizioni più leggere.
Sarà poi la Bce a valutare se gli impegni vengono rispettati. In caso contrario smetterà di comprare i titoli.
Nel fissare le condizioni può essere coinvolto il Fondo monetario internazionale, da sempre l’organismo più duro con i Paesi indebitati.
COSA COMPRA
Draghi ha spiegato che gli acquisti del programma OMT si concentreranno sui titoli a breve termine, cioè quelli “con scadenza tra uno e tre anni”.
Ancora non è chiaro se siano compresi titoli con durata maggiore ma vicini alla data del rimborso.
La ragione di questa scelta è che così si limita nel tempo l’impegno della Bce, visto che tutti i soldi saranno (o non saranno) restituiti nel giro di tre anni massimo. Inoltre influenzando i titoli a breve, la Bce si assicura di trasmettere subito nell’economia l’effetto delle sue scelte.
Lo spread che guardiamo di solito è quello tra titoli a 10 anni, esclusi dal programma, ma è in calo perchè il sostegno a uno Stato sul debito a breve gli permette di pagare con maggiore facilità quello a lungo termine.
AIUTI EXTRA
La Bce adotta altre due misure aggiuntive che piacciono ai mercati. Francoforte rinuncia al suo status di creditore privilegiato .
In futuro se un Paese non riuscirà a rimborsare le obbligazioni, la Bce soffrirà le perdite come tutti gli altri creditori, a differenza di quanto è successo per la Grecia. Inoltre la Bce non rivenderà sul mercato gli oltre 219 miliardi di euro di titoli di Stato comprati con il programma di assistenza del 2011 e li terrà fino a scadenza.
Questo limiterà l’offerta di titoli, sostenendo il loro prezzo (cioè tenendo basso lo spread).
EFFETTI SPERATI
La speranza di tutti è che non ci sia neppure bisogno di usare questo piano anti-spread. Sono bastate le parole di Draghi a far scendere i rendimenti dei debiti dei Paesi a rischio.
Se continua così, sia Italia che Spagna avranno spread più bassi e quindi pagheranno meno interessi e, soprattutto, banche, imprese e famiglie avranno minori difficoltà nell’accesso al credito.
E SE NON BASTA?
Ci sono diversi rischi nel piano Draghi: il primo è il caos istituzionale.
Ora non si capisce più bene a chi risponderanno i Paesi beneficiari di aiuti.
A Bruxelles? A Francoforte? A Berlino?
E se la Bce boccia le politiche di bilancio e la Commissione le approva? Chissà .
Se le condizioni imposte a chi chiede gli aiuti saranno troppo pesanti, i Paesi ad alto debito rischiano di trovarsi con spread bassi ma disoccupazione elevata, a causa di pesanti recessioni.
Non sarebbe un gran miglioramento.
Nel caso poi un grosso Paese, diciamo la Spagna, dovesse andare in default, la Bce dovrebbe svalutare i titoli spagnoli in suo possesso.
E potrebbe essere costretta a chiedere un aumento di capitale agli altri Paesi membri.
Stefano Feltri
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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