È L’ORA DELLA RESA DEI CONTI IN FRATELLI D’ITALIA L’EX VICECAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, MANLIO MESSINA, ESPLODE SU FACEBOOK CONTRO IL SUO PARTITO: “NONOSTANTE SIANO MESI CHE NON PARLO CI SONO QUESTI DUE SIGNORI CHE HANNO BISOGNO DI PARLARE DI ME. MANIE DI PROTAGONISMO EVIDENTEMENTE. È ARRIVATO IL MOMENTO CHE ANCH’IO RACCONTI QUALCOSA!”
I DUE SIGNORI IN QUESTIONE SONO LUCA SBARDELLA, EMISSARIO DI MELONI IN SICILIA (DOVE IL PARTITO È STATO COMMISSARIATO) E LUCA CANNATA, ACCUSATO DI FINANZIAMENTI ALLEGRI
È un’anticipazione di Report a riaccendere la fiamma delle divisioni in Fratelli d’Italia. Sui
social del programma Rai è stato pubblicato un breve video in cui la giornalista Giulia Presutti ricostruisce quanto successo nel partito di Giorgia Meloni in Sicilia negli ultimi mesi.
A parlare sono il deputato di Avola Luca Cannata, l’ex Carlo Auteri, passato con la Dc, e il commissario regionale di Fdi Luca Sbardella. E poi c’è un quarto convitato che non parla, ma di cui tutti parlano: Manlio Messina, deputato nazionale anche lui fuoriuscito dal partito.
Messina è poi intervenuto sui suoi social con un post che annuncia venti di guerra: «Nonostante siano mesi che non parlo –
ha scritto – ci sono questi due signori che hanno bisogno di parlare di me. Manie di protagonismo evidentemente. Mi sa che è arrivato il momento che anch’io racconti qualcosa!».
Chi siano i due signori citati è facile dirlo perché Messina accompagna al post uno screenshot del video di Report in cui si vedono proprio Cannata e Sbardella. Ma cosa hanno detto i due?
Cannata, braccato fuori dall’aeroporto di Catania, viene prima sollecitato su un tema sollevato proprio da La Sicilia lo scorso febbraio: al deputato meloniano ed ex sindaco di Avola venivano fatti versamenti fra 200 e 550 euro al mese in contanti da assessori e consiglieri del suo Comune.
Soldi che venivano raccolti da un factotum che è pure tesoriere di FdI, ma al partito non sarebbe finito un euro. Ma è il secondo tema a tirare in ballo Messina. «È vero che doveva fare il coordinatore regionale?», chiede la giornalista. «C’era questa ipotesi, ma è stata fatta uscire questa bomba ad hoc, dovevano fregarmi. Un fuoco amico. Auteri e l’amico di Auteri». Cioè Manlio Messina.
Auteri è finito al centro di un’altra inchiesta di questo giornale per finanziamenti regionali da lui indirizzati ad associazioni riconducibili a suoi parenti. Anche lui […] si difende ai microfoni di Report, parlando di «un regolamento dei conti nei miei confronti, sono stato ammazzato politicamente perché dovevano far pagare il conto a Messina, che per anni è stato accusato, attaccato, ma non risulta nemmeno indagato».
A quel punto a essere sollecitato è Sbardella, il commissario inviato da Roma per sanare il partito siciliano. «In Fratelli
d’Italia in Sicilia ci sono due fazioni che si fanno la guerra?», è la domanda. «Ormai non ce ne sono più – replica – sia Auteri che Messina sono usciti dal partito, non sono stati espulsi, hanno deciso liberamente di andarsene e di conseguenza ci hanno risolto autonomamente il problema».
Parole che non sono affatto piaciute a Messina, che oggi ha affidato ai social la replica, lasciando intendere di avere altro da raccontare altri episodi della faida interna al partito.
In realtà proprio negli ultimi giorni il deputato nazionale era tornato a parlare con una certa frequenza, attaccando frontalmente il governatore Renato Schifani e sottolineando, davanti a un possibile suo rientro in Fratelli d’Italia, che i tempi non sono maturi
(da agenzie)
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