ECCO CHI CHIAMAVA LE BABY ESCORT
E I PM CONFERMANO: CI SONO PROVE CONTRO IL MARITO DI ALESSANDRA MUSSOLINI
Il telefono spento per tutto il giorno, quello di casa fuori uso, e al Senato neanche l’ombra di Alessandra Mussolini.
Ieri la senatrice è stata irreperibile tutto il giorno, dopo che alcuni giornali hanno riportato la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del marito Mauro Floriani, accusato di prostituzione minorile.
Era tra i clienti delle Baby squillo dei Parioli.
E perfino il figlio della senatrice, che doveva partire per Londra nella gita organizzata da una scuola private di Roma, è stato costretto a rinunciare.
La famiglia ha comunicato all’istituto che il ragazzo sarà assente tutta la settimana per problemi di salute.
Come Marco Floriani, anche altri personaggi pubblici avrebbero frequentato le due ragazzine di 14 e 15 anni. Ma su questo la procura di Roma ha posto il massimo riserbo.
Gli indagati in questo filone d’inchiesta, che riguarda solo coloro che avrebbero avuto rapporti sessuali con le minorenni, sono 20. Anche se ci sono altri venti sospettati, che formalmente non sono ancora indagati perchè mancano gli ultimi riscontri.
Per quanto riguarda il marito della Mussolini, che ha fatto della battaglia contro la prostituzione uno dei temi principali della propria politica, i pm titolari dell’inchiesta, Maria Monteleone e Maria Cristina Macchiusi, parlano di elementi “incontrovertibili” a carico di Floriani. Intercettazioni telefoniche, ricognizioni fotografiche e tabulati.
E così anche per gli altri indagati. Da quando è scoppiato il caso delle baby squillo dei Parioli, che ha portato anche all’arresto di cinque persone, molti clienti hanno iniziato ad avere paura. E così, spontaneamente, hanno bussato alla porta dei magistrati.
La giustificazione che quasi tutti hanno dato riguardava l’età delle ragazze . “Non sapevamo che fossero minorenni”, “Dimostravano molti più anni”.
“Oddio 14 anni!” dice qualcuno, quasi scandalizzato. O almeno così volevano far credere ai magistrati, che però non si sono fatti impietosire e hanno indagato chi ha avuto rapporti con le ragazze. Tra chi si è presentato spontaneamente anche Mauro Floriani, ex ufficiale della guardia di finanza, che aveva lavorato con Antonio Di Pietro nell’inchiesta sulle tangenti Enimont, poi passato a Fs Logistica, come dirigente.
Ha negato di aver avuto rapporti sessuali con le minorenni, anche se per i pm ci sono i riscontri che giustificano la sua iscrizione nel registro degli indagati.
Tra gli altri iscritti, una decina ha già espresso la volontà di ricorrere al patteggiamento, rischiando dai sei mesi a un anno di reclusione.
Scorrendo i tabulati dei cellulari delle due giovani ragazze dei Parioli, si trovano anche alcuni cellulari aziendali.
C’è un’utenza intestata alla società di consulenza Kpmg; un’altra all’International Fund for Agricoltura Ifad, e un’altra alla Ernst & Young, revisori contabili.
Ovviamente non è detto che chi abbia usato questi numeri sia indagato.
Anche se c’è già chi teme che il proprio nome possa finire nei titoli di qualche quotidiano.
Valeria Pacelli
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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