EDITORIALE
” MENO MALE CHE PRODI C’E'”: ABBIAMO FATTO IL POSSIBILE, MA SIAMO RIUSCITI A NON PERDERE…TUTTI AL CENTRO E PEDALARE…IL BOLLO AUTO VALE BENE UNA MESSA A SUFFRAGIO ( DEI VALORI SCOMPARSI)
Sono 507, tra deputati e senatori, i nuovi parlamentari del PdL che si alzavano in questi giorni il mattino e, davanti allo specchio del bagno, nell’atto di farsi la barba, canticchiavano il nuovo mirabile inno del Pdl ” Meno male che Silvio c’è…” . Poi passavano davanti al comò e sostavano in preghiera davanti all’immagine sacra di Silvio, rinnovando la candelina votiva, da buoni miracolati della politica quali essi sono. Da oggi hanno aggiunto un ex voto nella bacheca con la foto di Romano Prodi, a perenne memoria di una vittoria che il premier bolognese, in due anni di misure impopolari, ha consegnato al PdL e alla Lega. Di più non avrebbe potuto fare, in effetti, riducendo l’Italia a un immondezzaio ( non solo morale e virtuale), con la tassazione più alta d’Europa, la criminalità dilagante e i prezzi alle stelle.
Il PdL ha fatto il possibile per perdere anche queste elezioni, ma non c’è riuscito, glielo ha impedito il popolo italiano: gli ha consegnato 30 senatori di vantaggio al Senato, per scongiurare un inciucio che si sentiva nell’aria, quasi a dirgli ” Ora governa e dimostraci che sai cosa fare”, non ci sono più scuse, si tratta dell’ultima chanche.Non potrà trincerarsi dietro “margini risicati”, ” Casini me lo ha impedito”, ” la situazione internazionale non lo permette”. I numeri sono abbondanti e permettono di governare qualsiasi emergenza, economica, di politica interna o estera, materiale e valoriale. Non è certo stato un plebiscito, non montiamoci la testa. Se è vero che il PdL nel 2006 alla Camera aveva raccolto ( somma di FI e AN) il 36,1% e ora il 37,3%, non dimentichiamo che tre mesi fa era al 43%, quindi è aumentato di un punto rispetto al 2006 e ha perso quasi 6 punti negli ultimi 3 mesi, a vantaggio della Lega e de ” la Destra” ( + 3,8% la prima, + 2,4% la seconda).
Il PD di Veltroni è alla Camera al 33,2% contro il 32,6 del 2006 ( somma di Ulivo e radicali), mentre l’IdV aumenta del 2,1% .
In entrambi gli schieramenti l’incremento maggiore lo hanno i partiti collegati, sia Lega che Di Pietro, in pratica, quasi ad accentuare che si è voluto dare un segnale di diversificazione rispetto al “partito unico” rappresentato sia da PdL che dal PD.
L’Udc di Casini, considerato che era stato ( o si era, secondo i punti di vista) emarginato dal PdL ed era stato oggetto di un fuggi fuggi della sua classe dirigente, oltre che di quotidiane polemiche sul “voto inutile”, si è difeso bene. Ha ridotto la sua rappresentanza parlamentare, ma ha conservato un buon 5,7% al Senato .
La Destra di Storace, l’altro bersaglio del ” voto inutile”, non ha raggiunto la soglia del 4% ma un pur sempre lusinghiero 2,4%: considerando che è nata appena 6 mesi fa, può essere un buon punto di partenza, se saprà dotarsi di una linea politica meno reazionaria e più sociale e di una classe dirigente di “non riciclati” …non si vive di solo Santanchè.
La Lega è la maggiore beneficiata dell’indulto e delle tasse di Prodi, raccogliendo, checchè ne dicano i suoi leader, più che l’adesione a un progetto federalista virtuale ( e poi bocciato persino al Nord nei referendum) quella “di pancia” di tanti elettori settentrionali esasperati dall’aumento delle tasse e della criminalità . Un partito che unisce ottimi giovani sindaci sul territorio a personaggi spesso improponibili in Parlamento, idee innovatrici a deliri autonomisti, parole d’ordine efficaci a rappresentanza di squallidi egoismi. E anche se l’Italia fosse “federata”, se poi chi governa una Regione fossero dei ladroni, cambierebbe qualcosa rispetto ad ora? Il problema sono i metodi di gestione non il sistema istituzionale. O ancora: se l’economia di una regione del Nord venisse gestita, tra Bingo e Casinò, come è stata gestita la Banca della Lega tempo fa, staremmo freschi…e non sempre si può sperare che arrivi Fiorani a salvarci, vero? “Padroni a casa propria” è lo slogan della Lega, ogni tanto sarebbe bello ricordarsi anche di “fare pulizia a casa propria”…invece che accettare contributi dai palazzinari romani.
Infine la debacle della Sinistra Arcobaleno, esclusa dal Parlamento, crollata al 3,2%, vittima da un lato dell’astensionismo dei suoi elettori delusi, dall’altro dal tentativo di Veltroni di attirarne qualche simpatia. Anche in questo caso la somma di 3-4 partiti ha portato alla diminuizione di consensi, in quanto ha rappresentato una perdita di identità di esperienze e provenienze diverse. Perduti gli operai, scontentati i no global, incapaci di rappresentare i ceti deboli, infognati nelle “istituzioni”, compromessi dagli scandali anche i Verdi, era inevitabile una flessione, non certo una frana di questo genere.
Certo che un Parlamento senza Destra e senza Sinistra fa pensare, in fondo è anche un po’ triste. Hanno valori contrapposti, ma almeno qualcuno li ha… Si sentirebbe parlare di cultura,di socialità , di etica, di Stato laico o confessionale, di materialismo e spiritualità , di concezioni diverse della vita e della società , di visioni contrapposte in politica estera. Qualcosa che non sia la diminuizione graduale della tassa sul bollo auto.
La varietà dei partiti, permetteva di rappresentare anche posizioni diverse e dava una cassa di risonanza a tutti. Pensate ad es., per una democrazia, cosa voglia dire avere una estrema sinistra priva di una voce in parlamento, vuol dire costringere questi a ricorrere a manifestazioni, cortei per far sentire la propria voce. Ci aspettano tempi non facili sotto questo aspetto. Abbiamo ora tre partiti di Centro ( PdL, PD, UDC) in Parlamento e uno “territoriale: forse sistemeranno le aiuole delle città , magari a qualcuno basterebbe che togliessero la immondizia sulle strade di Napoli, magari aumenteranno di 10 euro le pensioni e ridurranno di 15 le tasse. Ma forse la “politica” è anche altro, è guidare le coscienze, dare l’esempio ai cittadini, ridurre i privilegi, governare lo sviluppo, garantire un’etica e rappresentare dei valori, ridare dignità a una nazione.
Un giorno vorremmo andare a votare su questi interrogativi e scegliere “il meglio”, non “il meno peggio”, vorremo mettere una croce sulla scheda motivati dal ” costruire un’ Italia diversa” non “per avere il bollo auto gratis”.
La politica è realizzare i sogni, non amministrare il condominio.
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