ELEZIONI, CINQUE ANNI DOPO SULLA SCHEDA RESTA UGUALE SOLO IL SIMBOLO DEL PD
TUTTI SIMBOLI NUOVI, LO SCENARIO E’ COMPLETAMENTE CAMBIATO
Sono passati solo 5 anni, eppure l’elettore che tra poco più di due mesi (la data più probabile è quella del 4 marzo) tornerà alle urne per eleggere i prossimi parlamentari si troverà in mano una scheda completamente diversa, quasi irriconoscibile.
Come si ci si trovasse in una nuova (la Terza?) Repubblica.
Eh sì, perchè l’unico simbolo che ritroverà uguale a 5 anni fa è quello del Partito democratico.
Gli altri o sono cambiati, magari anche solo per un restyling parziale, oppure saranno completamente nuovi.
Compreso, per esempio, quello del Movimento 5 Stelle che, a differenza che nel del 2013, non porta più al suo interno il nome di Beppe Grillo.
Nel centrodestra
Ma proviamo a fare un breve viaggio nel panorama politico nazionale e vediamo cosa e come è cambiato. Partiamo dal centrodestra.
Nel 2013 gli elettori trovarono sulla scheda il simbolo del Popolo delle Libertà (con dentro, naturalmente, la scritta «Berlusconi presidente» perchè allora il leader era candidato). Fondato nel 2009, il Pdl si è sciolto a fine 2013.
Berlusconi ha «rifondato» Forza Italia, mentre Angelino Alfano ha dato vita al Nuovo centrodestra, che a sua volta ha chiuso i battenti a marzo 2017 a favore di Alternativa popolare.
E la Lega Nord? Cinque anni fa, intanto, aveva proprio quel Nord che ora Matteo Salvini ha deciso di eliminare (anche se rimane nello statuto del movimento). E poi, nel 2013 il leader che vedeva il suo nome nel simbolo era Roberto Maroni.
Anche Fratelli d’Italia, che pure sarà presente ora come allora, ha cambiato simbolo. L’ultima versione è stata presentata al recente congresso di Trieste.
Nel centrosinistra
Anche nell’altro fronte, quello di centrosinistra, il panorama ha subito molte variazioni.
L’unico a rimanere inalterato, al di là delle traversie e delle discussioni interne, è il Partito democratico.
Alla sua sinistra non c’è più Sinistra Ecologia e Libertà . Fondata nel 2009, la formazione politica che è stata guidata da Nichi Vendola si è sciolta nel 2016.
Da una costola è nata Sinistra italiana che tuttavia alle prossime elezioni non sarà presente in quanto tale perchè ha deciso, a sua volta, di costituire Liberi e Uguali fondendosi con Mdp e Possibile.
In questa tornata, infine, non ci sarà nemmeno il simbolo del Centro democratico di Bruno Tabacci (che sarà probabilmente candidato nelle liste del Pd).
Le altre liste scomparse
Ma sono tanti altri i partiti e i movimenti che non ritroveremo più. Il più noto, perchè allora rappresentò la vera novità , è Scelta civica che nel 2013 accompagnò Mario Monti nella sua discesa nell’agone politico.
Sono spariti, nel frattempo, anche Futuro e Libertà (l’ex partito di Gianfranco Fini), Rivoluzione civile di Antonio Ingroia e la lista, di provenienza radicale, Amnistia-Giustizia-Libertà .
(da “il Corriere della Sera”)
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