FATTO UN PAPA, SBUCANO GLI SCHELETRI NELL’ARMADIO: ROBERT FRANCIS PREVOST È STATO ACCUSATO DI AVER “INSABBIATO” CASI DI ABUSI SESSUALI DA PARTE DI PRETI. IL 25 MARZO IL “SURVIVORS NETWORK OF THOSE ABUSED BY PRIESTS”, IL GRUPPO DI SUPPORTO ALLE VITTIME DI PEDOFILIA NELLA CHIESA, HA INVIATO UNA LETTERA AI CARDINALI ELETTORI
PREVOST AVREBBE IGNORATO ALCUNE DENUNCE A CHICAGO (NON AVREBBE INFORMATO I DIRIGENTI DI UNA SCUOLA CATTOLICA DELLE ACCUSE SU UN SACERDOTE CHE ERA STATO AUTORIZZATO A VIVERE LÌ VICINO) E NON AVREBBE APERTO UN’INDAGINE FORMALE SU PRESUNTI ABUSI IN PERÙ
Il 25 marzo scorso, il più grande gruppo di supporto americano per le vittime di aggressioni sessuali da parte di preti aveva sporto denuncia in Vaticano contro l’allora cardinale Robert Prevost, accusandolo di aver insabbiato gli abusi sessuali dei suoi sacerdoti.
Lo ha detto Shaun Dougherty, presidente del consiglio di amministrazione di Survivors Network of Those Abused by Priests, al Washington Post. In una lettera di cinque pagine indirizzata ad alti funzionari del Vaticano il gruppo ha accusato Prevost di aver permesso a sacerdoti accusati di violenza sessuale su minori di continuare a predicare, senza indagare sulle accuse né allertare le autorità civili.
Il neoeletto Papa Leone XIV è accusato di aver “guardato dall’altra parte” quando si è trovato di fronte a denunce di abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti nelle sue diocesi di Chicago e del Sud America
Robert Prevost, che giovedì è diventato il primo pontefice nordamericano, è stato accusato da un gruppo di sopravvissuti di non aver agito di fronte a denunce di abusi sia negli Stati Uniti che in Perù – preoccupazioni che, a detta loro, sono state comunicate ai cardinali che lo hanno eletto
“Restare in silenzio è un peccato. Non è ciò che Dio vuole da noi. Gesù vuole che fermiamo queste cose, non che creiamo un terreno fertile in cui gli abusi
sessuali possano proliferare”, ha dichiarato a DailyMail.com Lopez de Casas, vittima di abusi da parte del clero e vicepresidente nazionale della Survivors Network of those Abused by Priests (SNAP).
Si sostiene che Prevost abbia ignorato denunce a Chicago, dove è cresciuto, dopo che il sacerdote agostiniano padre James Ray fu autorizzato a vivere presso il convento St. John Stone a Hyde Park, nonostante fosse stato rimosso dal ministero pubblico anni prima a causa di accuse di abusi su minori.
Il nuovo papa, secondo quanto riportato, non avrebbe informato i dirigenti della scuola cattolica St. Thomas the Apostle, una scuola elementare a mezzo isolato dal convento, perché – a detta della Chiesa all’epoca – Ray avrebbe dovuto essere strettamente sorvegliato
Prevost è stato anche criticato per non aver aperto un’indagine ecclesiastica formale su presunti abusi sessuali perpetrati da due sacerdoti della diocesi di Chiclayo, in Perù, che ha guidato dal 2014 al 2023.
SNAP e altri gruppi affermano di aver informato i 135 cardinali elettori che lo hanno eletto del presunto immobilismo di Prevost su queste denunce.
“Questa persona sarà sottoposta a scrutinio da ogni lato”, ha dichiarato Lopez de Casas, che spera che l’elezione di Prevost accenda una luce più intensa sul problema degli abusi nella Chiesa.
“È utile per le vittime di tutto il mondo, perché ora abbiamo un papa che sarà osservato pubblicamente per le questioni in cui è stato coinvolto in passato”, ha aggiunto.
Lopez de Casas, 65 anni, è cresciuto a Galveston, in Texas, e afferma di essere stato abusato da insegnanti del sistema scolastico pubblico.
Prete pedofilo
Sua madre, sospettando che fosse successo qualcosa ma senza riuscire a identificarlo, lo mandò da un prete della parrocchia a Galveston, il quale gli chiese di mostrare cosa gli avessero fatto gli insegnanti.
“Fui poi abusato dal prete”, ha raccontato a DailyMail.com.
Tra le altre critiche, Prevost è stato accusato di non aver avviato un’indagine
ecclesiastica formale sui presunti abusi sessuali da parte di due sacerdoti della diocesi di Chiclayo, in Perù, che ha guidato dal 2014 al 2023
Il sito di informazione cattolica The Pillar ha riferito di accuse secondo cui la diocesi avrebbe gestito in modo scorretto le denunce presentate da Ana Maria Quispe e dalle sue sorelle minori, Juana Mercedes e Aura Teresa, contro padre Eleuterio Vásquez Gonzáles, risalenti al 2007.
Secondo The Pillar, accuse sono state mosse anche contro un altro sacerdote.
Le presunte vittime hanno affermato in una dichiarazione che, sotto la supervisione di Prevost, nel 2022 la diocesi avrebbe minimizzato i dettagli e la documentazione delle loro denunce inviate al Vaticano, impedendo intenzionalmente alla Chiesa di agire contro i sacerdoti accusati. Sostengono che la Chiesa abbia ignorato le loro segnalazioni.
(da agenzie)
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