FESTA DI MIRABELLO: “TANTA GENTE COSI’ ERANO ANNI CHE NON SI VEDEVA” E DOMENICA SARANNO 10.000 A SENTIRE FINI
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA: “METTERO’ FINE A OGNI INDECISIONE” … PREVISTO UN SERVIZIO D’ORDINE PER “ACCOGLIERE” EVENTUALI CONTESTATORI CAMMELLATI…GLI SMS DELLA PASCALE… ALEMANNO SI SMARCA
Un aereo pubblicitario con lo striscione “Con Fini, futuro e libertà ” e’ partito dall’aviosuperfice di Fiumefreddo, in Sicilia, e sorvolera’ le spiagge ioniche e adriatiche di Calabria, Puglia e Abruzzo fino a raggiungere, domenica 5 settembre, Mirabello (Fe) in occasione dell’intervento di Gianfranco Fini alla Festa Tricolore 2010.
Un altro aereo con striscione ‘Il Sud con Fini per l’Italia’, partira’ invece oggi da Napoli e sorvolera’ le spiagge tirreniche sino a congiungersi in Emilia Romagna con altri velivoli che pubblicizzeranno la manifestazione di Mirabello nelle regioni del nordest del paese.
Cresce l’attesa per il discorso che il Presidente della Camera terrà domenica alle 18 a conclusione della “festa tricolore” che è diventato il principale avvenimento autunnale della politica italiana.
Da qui si capirà se e quando Fini fonderà un nuovo partito e di conseguenza quanta vita ha ancora davanti a sè l’esecutivo.
Come lo stesso “Libero” è costretto stamane ad ammettere “per domenica sono attese addirittura 10.000 persone, un numero mai visto”.
Gli organizzatori sono in fibrillazione e le voci di truppe cammellate (e pagate) fatte arrivare apposta per “fischiare” Fini si rincorrono tra conferme e smentite.
Pare che fossero cinque le città dove si stavano organizzando pulmann da mandare a Mirabello per contestare Fini, ma doveva essere una sorpresa e soprattutto apparire come una “sollevazione della base” per gettare discredito sul co-fondatore del Pdl.
Ora che il gioco sporco è stato scoperto, l’impresa rischia di trasformarsi in un boomerang che getta discredito su chi l’ha organizzata.
Sono state discretamente previste le contromisure: un robusto servizio d’ordine sarà pronto ad “accogliere” eventuali contestatori organizzati.
Intanto alla festa tricolore si respira entusiasmo: “Così tanta gente nei primi giorni erano anni che non si vedeva” conferma Luca Bellotti, deputato finiano e organizzatore dell’appuntamento: “le persone hanno voglia di partecipare, sentono che sta nascendo qualcosa di nuovo nella politica italiana. E molti mi chiedono: quando partiamo? Ci sono gli ex An certo, ma soprattutto tanti giovani che hanno voglia di una forza politica completamente diversa”.
La base preme: al 99,9% vogliono che Fini fondi un nuovo partito, dei berluscones non ne possono più.
L’ultimo episodio delle truppe cammellate e l’autogol patetico della Pascale che chiede un aiuto per “organizzare un pulmann” contro Fini e lascia pure traccia della cosa con diversi sms ( prima di sollecito, poi di accuse al traditore Mattera), non ha certo contribuito a rasserenare gli animi.
I finiani minacciano di chiedere alla magistratura di “acquisire i tabulati telefonici della Pascale per verificare le utenze chiamate”.
Se ne scoprirebbero delle belle…
Fini coi suoi collaboratori so è dimostrato sereno e determinato: “Non abbiamo paura delle contestazioni pilotate perchè non dobbiamo vergognarci di nulla, parliamo di politica per fare politica. Hanno gettato fango sulla mia famiglia, ci sono i bambini che ascoltano ciò che dice la gente. Ci vorranno anni per cancellare queste offese dalla loro testa. Questo, lo si sappia, non lo dimenticherò mai.”
Il chiarimento sarà “definitivo”, Fini non lascerà margini di incertezza sul suo futuro, non annuncerà la nascita di un nuovo partito, ma farà capire che la strada è quella.
Traccerà i contorni della “nuova destra” che ha in mente.
Ci saranno riferimenti al conflitto di interessi del premier, alle campagne di diffamazione orchestrate contro di lui, al processo breve, alle prospettive della destra italiana.
Nessun discorso soft come previsto da qualcuno.
Non si assumerà il ruolo della rottura, “deve essere Berlusconi ad assumersene la responsabilità davanti agli italiani” e proprio sui problemi della giustizia.
Deve essere il premier a cacciare chi vuole un Pdl pulito e moderno, democratico e liberale.
Resta la strategia di fondo, ma i toni saranno decisi.
Non a caso ieri Alemanno ha lanciato un appello ai berluscones: “Basta con processi e deferimenti, si torni a discutere”.
Con la conseguenza di sentirsi dire di tutto dagli altri ex colonnelli e restare di conseguenza amareggiato.
Inutile dire che se Alemanno saltasse il fosso in futuro per il Pdl sarebbe un colpo micidiale.
Tempo al tempo.
Mirabello: è qua la festa della libertà .
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