FINI SFIDA LA CASTA: TAGLIAMOCI I PRIVILEGI
MARTEDI’ VUOLE INTERVENIRE SUL BILANCIO DELLA CAMERA
La manovra è andata come andata. Sul taglio dei costi della politica alla fine ci si è dovuti accontentare dei 7,6 milioni di euro che dal 2013 verranno eliminati dalla voce dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali.
Ieri, sul Fatto, il deputato Pd Furio Colombo si è rivolto al presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedergli di provare a “ricongiungere la vita di tutti con le istituzioni politiche del Paese”.
E Fini — potete leggerlo qui — ha risposto.
Annuncia le sue migliori intenzioni “per convincere gli italiani che le Camere non sono il luogo dove una casta privilegiata si chiude a difesa dei suoi interessi”. Dice che comincerà lui, ora che il progetto di bilancio di Montecitorio deve essere approvato, a proporre alcune misure per la “riduzione dei costi ” e per garantire “trasparenza” ai conti del Palazzo.
“Le possibilità di farlo ci sono — dice il presidente della Camera — C’è materiale per tagli significativi. Va verificato se c’è la volontà di farlo”.
Ecco quindi, la grande occasione si avvicina.
Tra martedì e mercoledì, Fini vedrà il collegio dei Questori (composto dai due Pdl, Francesco Colucci e Antonio Mazzocchi, e dal Pd Gabriele Albonetti) dove ognuno illustrerà le proprie proposte; poi a riunirsi sarà l’Ufficio di presidenza, dove oltre a Fini e ai questori siedono i quattro vicepresidenti della Camera (Antonio Leone e Maurizio Lupi per il Pdl, Rosy Bindi per il Pd e Rocco Buttiglione dell’Udc) e altri dodici deputati equamente divisi tra maggioranza e opposizione.
lì uscirà la proposta che verrà portata in aula.
La discussione sul bilancio della Camera inizia lunedì 25 luglio.
E nel giro di una settimana, prima della pausa estiva, dovrà essere approvata. Quindi, non solo ci sono le possibilità , non solo c’è materiale per tagli significativi, ma c’è anche la rara occasione di farlo in tempi brevi.
Resta l’interrogativo di sopra: c’è la volontà politica di farlo?
Per farsi un’idea della risposta, basta guardare la fatica che ha fatto la radicale Rita Bernardini per ottenere uno dei dati che più incidono sulle spese di Montecitorio e Palazzo Madama: gli affitti.
In 14 anni (il primo contratto porta la data del ’97) la Camera ha speso più di 350 milioni di euro per l’affitto di quattro palazzi, tutti di proprietà della Milano90 di Sergio Scarpellini.
Una società che si occupa anche di servizi come le pulizie, la consegna della posta, l’anti-incendio, la ristorazione per altre centinaia di migliaia di euro.
Solo dopo 10 anni, nel 2007, il collegio dei Questori si è accorto che nei contratti mancava la possibilità di esercitare il diritto di acquisto degli immobili.
Hanno fatto ricorso, ma l’abbiamo perso perchè quella clausola non è stata proprio prevista all’atto della locazione.
Per scoprirlo, la Bernardini ha fatto uno sciopero della fame: i questori dicevano che non aveva il diritto di vedere i contratti, lei ha scritto a Fini.
Che le ha risposto così: “Sarà il più breve sciopero della storia dei Radicali: domani avrai i documenti che giustamente hai richiesto”.
Ora, in un ordine del giorno che verrà presentato in occasione della discussione sul Bilancio, i Radicali chiedono la “rescissione dei contratti per incongruità del prezzo”: al Politecnico di Milano, hanno calcolato, “per una superficie dieci volte superiore, spendono cinque volte di meno”.
Chissà che non sia anche questa una delle proposte che sta vagliando Fini.
E poi i vitalizi: tre anni fa, quando era “solo” un politico, l’attuale presidente della Camera polemizzò con Walter Veltroni definendolo “quel pensionato di 52 anni che prende 5.216 euro netti di pensione al mese”.
Senza contare che dalla Camera escono liquidazioni d’oro anche per i funzionari, non solo per i deputati.
L’anno scorso, assieme al presidente del Senato Renato Schifani, Fini aveva sospeso i pensionamenti anticipati per i dipendenti del Parlamento.
Oggi si potrebbero trovare soluzioni di sistema.
Sempre che qualcuno abbia voglia di cercarle.
Paola Zanca
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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