FIORITO: “NON SONO UN LADRO, NON VOLEVO ESSERE CAPOGRUPPO DI BAMBINIâ€
“POLVERINI HA FATTO BENE A NON LASCIARE, NON SO SE SAPESSE”… ”BATTISTONI, UNO CHE DENUNCIA UN COLLEGA PER SPESE CHE ANCHE LUI HA FATTO”…”LA FESTA? CHE L’ABBIA PAGATA DE ROMANIS LO DITE VOI”
Dopo essere stato ospite di Bruno Vespa, assieme al suo avvocato Carlo Taormina, Franco Fiorito interviene anche a In onda, su La7, sempre accompagnato dal legale, per ribadire la sua posizione.
La sua gestione del denaro pubblico messo a disposizione del Pdl laziale potrà anche essere stata “leggera e impropria”, ma “non sono un ladro”.
L’ex capogruppo al Consiglio Regionale del Lazio è indagato per peculato.
“Non sono un ladro, assolutamente no – si difende Fiorito -. Ho gestito una mole di denaro, così come i miei colleghi. Mi accuseranno di averlo mal gestito. Ma non ho mai rubato. E si scoprirà che non sono un ladro. E, a giudicare dalla vicinanza degli amici e di chi condivide la mia attività politica, non ho perso nessun voto”.
Taormina: “Il peculato è dell’ufficio di presidenza”.
Interviene Carlo Taormina. “Al Consiglio Regionale del Lazio – spiega il difensore di Fiorito – esiste un ufficio di presidenza che stabilisce che 20 milioni di euro l’anno vadano spartiti tra i gruppi. Il vero peculato è quello dell’ufficio di presidenza, guidato dal presidente Abbruzzese e in cui sono rappresentati tutti i partiti”.
“Festa, respinsi preventivo da 48mila euro”.
Quanto all’ormai celebre “toga party”, Fiorito non ci sta: “Sono l’unico a non esserci andato” e che a pagarlo “con soldi suoi” sia stato il consigliere regionale Carlo De Romanis “lo dite voi”.
“Vada a controllare i bilanci di un’associazione che si chiama ‘Amici dei giovani del Ppe’ e veda come hanno speso i soldi” rincara l’ex capogruppo Pdl, che poi ammette: “Io sicuramente ho finanziato quell’associazione e sono sicuro di quello che dico” e se in studio “ci chiamerà De Romanis lo saluteremo”.
Per quella festa, aggiunge Fiorito, “che all’inizio doveva tenersi a Cinecittà , mi era arrivato un preventivo di 48mila euro proprio dagli studi, che io ho respinto. E’ la stessa festa che andava fatta, a quel costo, a Cinecittà “.
“Io, capogruppo di bambini”.
Fiorito rivela poi di non aver ambito alla carica di capogruppo.
“Io non volevo fare il capogruppo del Pdl, volevo fare l’assessore all’agricoltura e mi hanno sbattuto a fare il capogruppo di bambini non avvezzi alla politica”.
“Poichè non hanno saputo presentare la lista del Pdl a Roma e dovevano mettere quei candidati in giunta – spiega il consigliere regionale – il responsabile regionale, i grandi dirigenti del partito mi hanno pregato di farlo”.
“All’inizio pensavo di essere tra persone oneste, ma ora non lo credo” attacca ancora Fiorito, il cui riferimento è soprattutto a Battistoni, “un collega che va a denunciare a Bankitalia un altro collega per spese che anche lui aveva fatto”.
“Polverini? Non so se sapesse”.
Per Fiorito, la governatrice Renata Polverini “ha fatto bene a non dimettersi perchè non è direttamente responsabile e perchè credo che non potesse lasciare la Regione in un momento così difficile. Non l’ho sentita in questi giorni perchè non la voglio disturbare. Con la Polverini non ho mai parlato di queste questioni e non posso sapere se lei sapesse o meno. Sicuramente il suo gruppo riceveva le stesse quote degli altri”.
“Oggi comunque difficilmente troverete un militante che affigge manifesti gratuitamente: c’è un sistema politico militarizzato economicamente e in cui servono risorse per competere”.
(da “La Repubblica”)
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