FIRME FALSE M5S: MANNINO E NUTI NON SI AUTOSOSPENDONO, GRILLO PARLA MA NON FA NULLA, IL DOSSIER AI PROBIVIRI
DI MAIO: “A DIFFERENZA DEL PD, NOI CHIEDIAMO AUTOSOSPENSIONE DEGLI INDAGATI”… INFATTI NON SI AUTOSOSPENDE NESSUNO DOPO CHE L’HA CHIESTO
I deputati Riccardo Nuti e Claudia Mannino, iscritti nel registro degli indagati per il caso delle firme false di Palermo, sono in rottura totale con i vertici pentastellati.
Su di loro infatti il pressing del Direttivo del gruppo della Camera non ha funzionato. I due hanno deciso di non autosospendersi: “Faremmo un favore a chi ci accusa e sarebbe un’ammissione di colpa che invece non abbiamo”.
Questo il ragionamento fatto da Nuti e Mannino che si rifiutano di fare un passo indietro nonostante dalle dichiarazioni di Luigi Di Maio sembrerebbe cosa fatta: “La differenza tra noi e il Pd si vede dalla reazione. Noi chiediamo l’autosospensione degli indagati. Il Pd ha governatori che incitano al voto di scambio e tace”.
In realtà però le autosospensioni sono arrivate solo da parte di due deputati regionali, Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, sui dieci grillini iscritti nel registro degli indagati.
Il leader pentastellato non vuole sporcarsi le mani lui direttamente e passa la palla al collegio dei probiviri -Riccardo Fraccaro, Paola Carinelli e Nunzia Catalfo – che appena entrerà nel pieno delle sue funzioni procederà alla sospensione, ma difficile che questo possa avvenire prima della marcia.
Intanto lunedì Nuti, che sarebbe stato presente la notte in cui vennero copiate le firme, e Claudia Mannino, accusata di aver materialmente ricopiato le firme da moduli non validi a causa di un vizio di forma in nuovi moduli corretti, saranno ascoltati in Procura a Palermo.
(da agenzie)
Leave a Reply