FLI IN SICILIA HA CANDIDATO O NO UN INDAGATO PER CONCUSSIONE? VEDIAMO COME STANNO LE COSE
IL DIRETTORE DI “PANORAMA” A BALLARO’ LO SEGNALA A FINI CHE NON LO CONOSCE… SI TRATTA DI MARIO BONOMO, CAPOLISTA FLI- NUOVO POLO DELLA SICILIA A SIRACUSA, CONSIGLIERE REGIONALE USCENTE…L’UFFICIO STAMPA DORME E NON SMENTISCE, GRANATA DICE CHE NON AVREBBE AVUTO NESSUN AVVISO DI GARANZIA, MA NELL’OTTOBRE 2011 E’ STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER CONCUSSIONE
Ieri sera Gianfranco Fini, invitato a Ballarò, ha sicuramente posto all’angolo l’altro ospite Formigoni, ma le elezioni siciliane, come avevamo previsto, lo hanno messo in seria difficoltà .
Il direttore di “Panorama” gli ha infatti chiesto come si concili un “partito della legalità ” che si allea con l’indagato Lombardo e che presenta un altro indagato come Mario Bonomo nelle sue liste nel collegio di Siracusa.
Sull’alleanza con Lombardo Fini ha cercato di svicolare, sostenendo che Lombardo non è candidato e che l’alleanza è con l’Mpa, diciamo difesa deboluccia e poco credibile per il comune telespettatore.
Sul candidato Bonomo invece Fini ha sostenuto di non sapere chi sia.
Inutile dire che l’ufficio stampa (pur presente) era come non ci fosse, bastava un sms a qualche esponente siciliano e magari Fini avrebbe avuto qualche elemento per rispondere.
Più tardi il vicecoordinatore nazionale di Fli, Fabio Granata, smentiva che Bonomo avesse mai ricevuto alcun avviso di garanzia, insomma tutta una montatura del berlusconiano “Panorama”.
Cerchiamo quindi di chiarire come stanno le cose sulla base di notizie di stampa mai smentite.
Prima domanda: Mario Bonomo è candidato di Fli-Nuovo Polo per Sicilia o no?
Titola il “Giornale di Siclia”: “Fli, lista unica con «Mps». Ci sarà anche Mario Bonomo”.
La conferma ufficiale è la seguente:
Sicilia, Regionali 2012: lista e candidati di Siracusa
FLI-NUOVO POLO PER LA SICILIA
Mariella Miceli
Giuseppina Ignaccolo
Mario Bonomo
Loreto Corrado
Enzo Reale
Marcello Bottaro
Quindi la risposta è positiva
Seconda domanda: Bonomo è indagato o no? E per cosa?
Primo articolo
Il senatore finiano Fabio Granata ha lanciato un appello agli elettori siciliani: “Non votate i candidati compromessi”.
Il riferimento è a chi ha condanne per reati cotnro la pubblica amministrazione o la mafia, ed ecco così che nella sua Siracusa può rimanere capolista nella lista di Fli-Nuovo Polo per la Sicilia Mario Bonomo.
Deputato uscente ex Api, indagato nella vicenda per le mazzette nel fotovoltaico che ha portato all’arresto di Gaspare Vitrano, ex esponente del Partito democratico adesso a giudizio.
Piergiorgio Ingrassia, l’ingegnere che avrebbe fatto da mediatore fra Vitrano e l’imprenditore Gianni Correro. Ingrassia, che ha patteggiato due anni, aveva fatto anche il nome di Bonomo, come socio di fatto di lui stesso e di Vitrano in una società , la Green srl.
Anche Bonomo sarebbe coinvolto, secondo i magistrati, nel giro di tangenti imposte agli imprenditori del fotovoltaico.
(da “La Repubblica”)
Secondo articolo
La deposizione di Ingrassia
“Vitrano e Bonomo mi minacciarono”
8 Febbraio 2012
“Noi siamo il potere e senza l’intervento politico andrai incontro a un fallimento”.
Questa frase degli onorevoli Gaspare Vitrano e Mario Bonomo avrebbe convinto l’ingegnere Piergiorgio Ingrassia, titolare della società di impianti fotovoltaici Enerplus, a scendere a patti con i politici.
A raccontarlo, davanti alla terza sezione del Tribunale che processa Vitrano per concussione, è stato lo stesso Ingrassia che ha iniziato a collaborare dopo essere stato arrestato assieme al deputato mentre prendevano una mazzetta da un imprenditore.
“Alla fine del 2008 – ha detto il teste – conobbi Vitrano. Si interessò alla mia attività nell’ambito del fotovoltaico e mi fece incontrare Mario Bonomo. Mi dissero chiaramente che senza l’appoggio politico non avrei potuto portare a termine i miei progetti”.
A quel punto scattò la proposta. “Mi dissero che i lavori – ha proseguito Ingrassia – dovevano essere affidati a ditte di loro fiducia. Accettai perchè avevo paura a rifiutare l’accordo”.
Il secondo passo fu la costituzione di alcune società di cui Ingrassia aveva il 20%, il restante 80% era di parenti o persone riconducibili a Vitrano e Bonomo.
Ma Ingrassia ha raccontato anche di aver dovuto dare ai deputati delle tangenti “Lo chiamavano ‘costo politico’ – ha detto – Vollero dei soldi quando vendetti la Enerplus per 2,3 milioni di euro”.
I soldi confluivano in un conto in Svizzera, così come volevano i politici.
(da “SiciliaLive“)
Terzo articolo
Concussione, indagato Bonomo
27 Ottobre 2011
Il deputato regionale Mario Bonomo, coordinatore del partito Alleati per la Sicilia, è indagato per concussione dalla Procura di Palermo.
Il suo nome era emerso nell’inchiesta in cui era stato arrestato a marzo scorso, il deputato del Pd Gaspare Vitrano fermato mentre intascava una mazzetta di 10mila euro da un imprenditore del fotovoltaico. In carcere era finito anche Piergiorgio Ingrassia, l’ingegnere che avrebbe fatto da mediatore e che stamattina ha patteggiato la pena di due anni.
Il nome di Bonomo è stato fatto proprio da Ingrassia che, dopo l’arresto, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti.
Secondo i pm, Gaspare Vitrano, Mario Bonomo e Piergiorgio Ingrassia erano soci nella Green srl, una impresa del settore fotovoltaico con sede a Palermo, che avrebbe ottenuto dalla Regione siciliana, grazie anche all’interessamento dei deputati, le licenze per la costruzione di due impianti fotovoltaici a Carlentini, nel Siracusano. Vitrano e Bonomo la controllerebbero attraverso alcuni prestanome.
I due deputati detengono il 40% ciascuno, mentre l’ingegnere ha il restante 20%.
Altre due società del fotovoltaico sono sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti: l’Enerplus 2010, gemella della Enerplus, società a responsabilità limitata che, grazie “all’interessamento di Vitrano”, come ha detto Ingrassia, avrebbero avuto in poco tempo le concessioni.
Le due società , che avevano realizzato degli impianti nel palermitano, avevano aumentato subito il loro valore tanto da essere vendute a una società spagnola per oltre sei milioni di euro.
I fondi sarebbero poi stati versati in due conti in Svizzera: uno di Ingrassia e l’altro di Marco Sammatrice, nipote di Bonomo e socio della Green srl. I pm, che hanno fatto una rogatoria in Svizzera, attendono l’esito di questi accertamenti.
(da “SiciliaLive”)
Quarto articolo
Era parecchio strano, da almeno tre mesi all’Assemblea regionale siciliana non indagavano o arrestavano nessuno. Ma ora si è tornati alla normalità delle cose: Mario Bonomo, onorevole regionale di Alleanza per la Sicilia e coordinatore regionale dell’Api (è il nome di un partito), è indagato dalla procura di Palermo per concussione.
L’inchiesta è la stessa che ha portato all’arrestro, nel marzo scorso, del deputato del Pd Gaspare Vitrano fermato mentre intascava una mazzetta di 10mila euro da un imprenditore del fotovoltaico. Per chi avesse perso il conto, Bonomo è il 26° deputato regionale con problemi con la giustizia.
(da “Catania politica“)
Quinto articolo
Tangenti fotovoltaico Indagato anche Mario Bonomo
Indagato nell’inchiesta sulle tangenti nel fotovoltaico anche il deputato regionale Mario Bonomo, coordinatore di Alleati per la Sicilia: Bonomo risponde pure lui di concussione, come il suo ex compagno di partito Gaspare Vitrano, del Pd.
L’iscrizione del secondo esponente politico è stata formalizzata dalla procura di Palermo in vista del patteggiamento di Piergiorgio Ingrassia, l’ingegnere che avrebbe fatto da mediatore fra Vitrano e l’imprenditore Gianni Correro. Ingrassia, che oggi ha patteggiato due anni, aveva fatto anche il nome di Bonomo, come socio di fatto di lui stesso e di Vitrano in una società , la Green srl. Anche Bonomo sarebbe coinvolto, secondo i magistrati, nel giro di tangenti imposte agli imprenditori del fotovoltaico.
27 ottobre 2011 –
(da “Blog Sicilia“)
La risposta potete darvela da soli.
In ogni caso, la discriminante non è, a parer nostro, l’iter giudiziario che può seguire la vicenda in quanto è ovvio che uno non è colpevole fino a una condanna, ma piuttosto quella che Borsellino citava come “il semplice, motivato sospetto” di non essere in linea con un codice etico di amministratore della cosa pubblica.
Non ci si può ergere a sostenitori di “liste pulite” e poi candidare i Mario Bonomi o peggio sostenere che non ha mai avuto problemi con la giustizia.
Si può dimostrare dati alla mano, se lo fosse, che è uscito pulito dall’inchiesta della Procura di Palermo, ma non raccontare cose inesatte per giustificarsi.
Nessuno ha obbligato nessuno a farsi paladini della legalità , ma se lo si vuol essere si sia almeno coerenti.
Si sarebbe evitata a Fini una brutta figura.
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