FONDAZIONE OPEN: TROPPO COSTOSA LA “BESTIA” SOCIAL, DEBITI GIRATI SUL CONTO DEL PD
DALLE CARTE DELL’INCHIESTA EMERGONO I PROBLEMI DEI CONTRATTI CON I COLLABORATORI
L’inchiesta sulla Fondazione Open che coinvolge Matteo Renzi e altri esponenti del Giglio magico, accusati di finanziamenti illecito ai partiti, si arricchisce di nuovi retroscena che emergono dalle carte in mano alla Procura.
Più di 330mila euro al mese. Tanto costava la “bestia”, la macchina per la propaganda social voluta da Matteo Renzi. Neppure i generosi finanziamenti raccolti tramite Fondazione Open da Bianchi & C. – si legge sul Fatto Quotidiano – bastano a pagare fornitori e personale.
Già a metà del 2017 alcune società minacciano di fare causa, i collaboratori di andarsene, ma sul conto della Fondazione son rimasti giusto 406 euro. Ed è allora che si inizia a trasferire contratti e spese sulle casse del Pd, già in rosso per 9 milioni e con tutti e 174 i dipendenti in cassa integrazione.
Il debito maggiore – prosegue il Fatto – è proprio quello causato dalla costosa macchina per la propaganda social, con un’esposizione di 483.685. Risultato: a breve dalle casse di Open devono uscire 1.173.649 euro, ma sul conto ne restano appena 406.
Gli inquirenti annotano diversi casi in cui contratti stipulati dalla fondazione per la struttura social vengono “trasferiti” integralmente al Pd negli anni 2017-2018. Tra le vittime c’è perfino Alessio De Giorgi, il cuore della Bestia. Sulla carta ha un contratto da 85mila euro ma a settembre 2017 deve ancora ricevere mensilità arretrate per 37mila, nonostante i continui solleciti.
Ad agosto Bianchi lo gela: “Caro Alessio, la situazione finanziaria di Open e le previsioni a venire non consentono pagamenti sino a settembre inoltrato”. Per lui però la soluzione si trova, ed è la solita: “Bonifazi – scrive De Giorgi in un sms a Bianchi – mi ha detto che da settembre ha senso che passi al Pd come contratto e compenso“.
(da AffariItaliani)
Leave a Reply