FORZA ITALIA FA MURO CONTRO MELONI PREMIER
BERLUSCONI: “IL TEMA NON MI APPASSIONA”… TAJANI: “SERVE UNA SQUADRA, NON UNA PERSONA SOLA AL COMANDO”… SALVINI: “DISCUTERNE E’ TEMPO PERSO”
Giorgia Meloni ha lanciato un aut aut agli alleati di centrodestra sull’indicazione del candidato premier della coalizione in base alla regola per cui il partito che prende un voto in più indica chi va a Palazzo Chigi. Ma Silvio Berlusconi non prende impegni.
Il Cavaliere concede un’intervista al Corriere della Sera e non vuole rispondere: “È un tema che non mi appassiona e non credo appassioni gli italiani”. Oltretutto “non mi sembra che a sinistra abbiano indicato alcun candidato”. Considera però gli alleati assolutamente all’altezza di approdare a Palazzo Chigi, ma non prende impegni: “Giorgia Meloni sarebbe un premier autorevole, con credenziali democratiche ineccepibili, di un governo credibile in Europa e leale con l’Occidente. Allo stesso modo lo sarebbero Matteo Salvini, o un esponente di Forza Italia”.
E sulle voci che lo vogliono futuro presidente del Senato, spiega che non si candida per alcun ruolo: “Ricompensa? Vuole scherzare? Io non ho bisogno di alcuna ricompensa. Ho avuto l’onore di guidare il mio Paese per 10 anni, sono la persona al mondo ad avere presieduto più volte il G7 e il G8, e nella vita ho realizzato qualcosa di significativo anche fuori dalla politica. Le pare che possa desiderare altro dalla vita pubblica? Naturalmente chi ha voluto indicarmi per la Seconda Carica dello Stato ha compiuto un atto di riguardo e di amicizia nei miei confronti che apprezzo particolarmente. Devo però aggiungere che non sono in alcun modo interessato a quel ruolo”.
Del tema “premiership” a destra non vuole parlare neanche Antonio Tajani, intervistato dalla Stampa. “Non se ne deve parlare adesso, i leader troveranno una regola” dice il vice presidente di Forza Italia, secondo cui “bisogna aspettare le elezioni” e poi “decideranno i leader. Il tema non mi appassiona – fa eco Tajani – la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c’era un candidato unico. Ogni partito ha il suo. L’importante è avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno. Insistere su questo dibattito comporta un rischio. Si rischia di oscurare i programmi e fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi. Più che la leadership l’importante è avere una classe dirigente seria con esperienza in grado di governare il Paese. Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando”.
E ancora: “Ci presentiamo con la nostra lista, non facciamo federazioni. Non è un caso che il Ppe ci abbia dato pieno appoggio”. Proprio i popolari europei lo avrebbero indicato come candidato premier gradito, ma Tajani dice che “di questo non so niente. Non mi sono candidato a niente. ”
Sul fronte Lega, Matteo Salvini afferma a Rtl 102.5 che “discutere di leadership è tempo perso”, il centrodestra deve anzi “concentrarsi sui programmi” e fra i leader “meno si litiga meglio è”.
(da agenzie)
Leave a Reply