FORZA ITALIA SI SPACCA, I FITTIANI: “DECIDIAMO IN AUTONOMIA”
BIANCONI ANNUNCIA CHE I DISSIDENTI SI SGANCIANO DALLE DECISIONI DEL PARTITO
Il nome di Sergio Mattarella proposto dai dem di Matteo Renzi compatta il partito (e Sel) ma spacca Forza Italia.
L’ala fittiana si sgancia dalle decisioni del partito centrale e, come riferito dal dissidente Maurizio Bianconi, decide di votare autonomamente alla terza votazione.
E lo fa mentre è in corso la riunione dello stato maggiore azzurro.
La scissione si consuma con una nota di Raffaele Fitto che definisce la “fantomatica riunione dei cosiddetti ‘uffici di presidenza’” una “ottima iniziativa solo se è un preannuncio di dimissioni e azzeramento. In caso contrario — conclude -, è una ennesima riunione autoreferenziale e priva di legittimazione”.
Dichiarazioni rilasciate al termine della seconda votazione della mattinata, andata a vuoto come la prima del 29 gennaio e conclusa con 531 schede bianche e 143 nulle.
Il Parlamento sarà di nuovo chiamato a votare alle 15.30 per eleggere il capo dello Stato.
L’ex premier, intanto, si trova tra due fuochi: la proposta di Renzi è vista come un tradimento dell’accordo dallo stesso ex premier, che ieri si era detto “deluso”.
Ma nei suoi ragionamenti c’è la possibilità di ricucire il rapporto con il Pd e non mollare il patto del Nazareno, senza però piegarsi totalmente al segretario dem.
In più, il pressing interno è forte: l’ala più democristiana (35-40 parlamentari) vorrebbe votare Mattarella, quella più oltranzista vorrebbe far saltare definitivamente il banco.
Per arginare chi vorrebbe votare a favore del candidato dem, ai parlamentari Fi sarebbe stata data indicazione di non partecipare al quarto scrutinio quando servirà la maggioranza.
L’ipotesi della scheda bianca, avanzata ieri da Berlusconi, alimenta infatti i sospetti che poi, nel segreto dell’urna, l’ordine di scuderia non venga rispettato.
Ma i giochi sulla quarta votazione sono ancora aperti.
Alle 12 a Montecitorio la riunione dello stato maggiore degli azzurri per valutare, fra l’altro, la possibilità di presentare un candidato alternativo a Mattarella. Successivamente potrebbe esserci anche una riunione con i vertici del Nuovo Centrodestra, dove le frizioni sarebbero notevoli, soprattutto di chi giudica negativo non votare Mattarella e rompere il patto con Renzi.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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