FOTOGRAFO ITALIANO AGGREDITO E FERITO DA RAZZISTI E HOOLIGAN A LONDRA MENTRE RIPRENDEVA L’ATTACCO DELLA TEPPA NEONAZISTA ALLA POLIZIA
PER LUI NASO ROTTO E SEI PUNTI DI SUTURA SUL VOLTO
“Ci hanno accerchiato urlando “Fuck the media, fuck the media!”, fanculo i giornalisti. Poi ci hanno picchiato selvaggiamente, in branco. Calci, pugni, alla fine mi hanno rotto il naso. È stato un vero e proprio agguato”.
È un’esperienza terribile e inquietante quella che ha vissuto ieri, durante la manifestazione di estrema destra e hooligan a Westminster, Corrado Amitrano, giornalista e fotoreporter italiano di base a Londra. Il quale racconta a “Repubblica” nel dettaglio l’aggressione subita.
“Intorno a mezzogiorno”, spiega Amitrano, 45 anni di Castellammare di Stabia, “come altri fotografi e giornalisti stavamo tornando da Downing Street insieme alla folla, che stava provando a forzare i cordoni della polizia. Alla fine ce l’hanno fatta in un punto e ci siamo ritrovati tutti vicino a College Greene, all’ingresso della Camera dei Comuni, di fianco a Parliament Square.
“In quel momento”, continuano i suoi ricordi, “i manifestanti di estrema destra ci hanno riconosciuto a causa delle foto e videocamere, esprimendo frasi e cori contro i media. In un primo momento ho ricevuto un colpo alle spalle, e c’è stata una zuffa, mi tiravano persino i capelli da dietro, mi sono dovuto divincolare con un cazzotto. Poi ho visto un giornalista bianco a terra, mentre lo picchiavano. Ho provato a tirarlo su e farlo scappare ma hanno iniziato a menare anche me, a calci e pugni, sono caduto anch’io e sono rimasto in loro balia, fino a quando mi hanno rotto il naso”.
Amitrano, fotografo e poi giornalista da 22 anni, a Londra dallo scorso luglio dove fa il freelance, continua: “Alla fine, siamo riusciti a scappare. Avevo il volto insanguinato, la polizia ha visto tutto, mi ha fatto superare le transenne e mi ha portato in ospedale, al vicino St. Thomas”, dall’altra parte del Tamigi e del Westminster Bridge, quello dove il premier britannico Boris Johnson è stato ricoverato per Covid19.
“C’erano anche altri manifestanti feriti con me, tra cui uno Joshua, ma appena si sono fatti medicare sono scappati prima che la polizia li riconoscesse. Per me invece naso rotto, sei punti sul volto e dovrò tornare la settimana prossima per fare una lastra, perchè non mi hanno fatto neanche quella ieri”.
“La cosa paradossale”, continua al telefono Amitrano, rientrato a casa dopo una lunga e complicata giornata, “è che io non voglio essere mai la notizia, ma solo raccontarla, da dietro l’obiettivo. Ieri è capitato il contrario”.
(da agenzie)
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