FUORIONDA DI TREMONTI SU BRUNETTA: “E’ UN CRETINO”
RIVOLTO A SACCONI, IL MINISTRO DELL’ECONOMIA COMMENTA: “MA HAI SENTITO QUELLO CHE STA DICENDO? MA E’ SCEMO” … POI LE SCUSE PRIMA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Scaramucce a distanza con dichiarazioni alle agenzie di stampa.
Ogni tanto l’escalation nel chiuso di un consiglio dei ministri con qualche frase che trapela.
Ora il rapporto «ruvido» tra i due è venuto alla luce del sole prepotentemente: in un video divulgato da Repubblica Tv con tanto di audio inconfutabile.
I protagonisti sono due ministri: Tremonti e Brunetta. Parole pesanti del primo al secondo: «È un cretino. Ma è scemo?».
Il giorno dopo però il ministro dell’Economia ci mette una pezza e chiede scusa al collega Renato Brunetta nel corso del Consiglio dei ministri.
Lo dichiara lo stesso ministro della Pubblica amministrazione attraverso un comunicato stampa: «È venuto Giulio e mi ha abbracciato, chiedendomi scusa. Io, però, non ho ancora capito cosa sia successo. Ma si sa, non sono veloce di comprendonio».
Ma facciamo un passo indietro a mercoledì, giorno della conferenza stampa che illustra la manovra ai giornalisti.
Tremonti ha appena finito di parlare.
Brunetta prende la parola per la parte che riguarda il suo ministero.
La sede è quella del dicastero del Tesoro, via XX Settembre.
Ma galeotto è il microfono che rimane davanti alla bocca del ministro dell’economia e cattura a sua insaputa il «fuori onda» che rivolge al collega, con il quale è noto non corre buon sangue.
Così nel video ecco i velenosi commenti che Tremonti «comunica» ai funzionari del Tesoro mentre Brunetta sciorina cifre: «Questo è il tipico intervento suicida…».
Si copre il volto e si rivolge al ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, aggiungendo: «…proprio… …è proprio un cretino».
E il ragioniere: «Anche perchè in una manovra di 34 miliardi e nove… il pubblico impiego è a 0,6… è inutile che gliene parli, no?»
E Tremonti sarcastico: «Eh, ma deve parlare!».
Dall’altro lato del ministro siede il capo di gabinetto del ministero Vincenzo Fortunato che chiosa: «È un massacro».
Sarcastico Tremonti: «Devo dirlo?». Nel frattempo Brunetta in sottofondo dice: «…e in più c’è una cosa di cui nessuno si è accorto».
Lesto Tremonti mentre parlotta con Fortunato, s’inserisce con una battuta a Brunetta: «Neanch’io?».
La sala ride e Brunetta rassicura un paio di metri più in là : «No, tu te ne sei accorto».
Ma non è finita.
Brunetta continua il suo intervento e il ministro dell’Economia si spazientisce sempre più.
Ad un certo punto si rivolge a Sacconi: «Maurizio, è scemo eh?».
E il ministro del Welfare: «Io non lo seguo neppure».
Brunetta procede. Ora parla della visita fiscale: «Sarà obbligatoria nei giorni prefestivi…». E Tremonti: «…o nei giorni che precedono la manovra».
E l’ultima battuta prima di confermare il suo pensiero: «Questo è proprio un cretino».
I due insieme sono come il fiammifero con il fuoco.
Infatti, come è successo mercoledì, il 12 novembre del 2009 mentre Brunetta presentava un pezzo della riforma sulla Pubblica amministrazione, il «professor Giulio», scrive Verderami sul Corriere del giorno dopo, bocciava il «professor Renato»: «Non si fa la semplificazione con una nuova regolamentazione », ha iniziato a ripetere dando sulla voce del collega.
Si è scatenato il parapiglia, e per una volta Letta è intervenuto a sostegno di Tremonti. Alla fine, dopo ripetuti colpi sotto la cintura, Brunetta si è alzato e ha teso la mano al ministro dell’Economia, che non ha contraccambiato, anzi: «Non ti avvicinare, altrimenti ti prendo a calci in…».
Questo è purtroppo lo stato di degrado morale e di sfiducia reciproca in cui versa il governo del nostro Paese.
Leave a Reply