GASPARRI LICENZIA LO STAFF SOCIAL DOPO QUEL “CHIESIMO” SU TWITTER
“E’ STATO UN NOSTRO ERRORE, IL SENATORE NON C’ENTRA”
Il capo dei rapporti social del senatore lascia l’incarico, assumendosi le responsabilità per l’errore blu che aveva scatenato i lazzi della rete.
Luca Ferlaino fa anche il nome della collaboratrice ‘colpevole’ e chiede scusa al parlamentare per il danno subìto.
Era stato lo strafalcione più commentato della settimana, ma quel “chiesimo” al posto di “chiedemmo”, che campeggiava in un tweet di Maurizio Gasparri, non era farina del sacco del senatore Pdl.
Il colpevole, si apprende, reo confesso, è lo staff social del parlamentare, il cui responsabile in seguito a quel frontale con la lingua italiana è stato costretto a dimettersi. “In riferimento alla vicenda del tweet comparso sul profilo ufficiale del sen. Maurizio Gasparri – scrive Luca Ferlaino, responsabile Social network di Gasparri – , contenente lo strafalcione ‘chiesimo’, in qualità di Staff Social precisiamo che la responsabilità dell’errore è interamente nostra”.
Il caso scoppiò lo scorso 17 marzo, quando sul profilo di Gasparri apparve il seguente tweet: “E’ vero che @GiorgiaMeloni è figlia della storia di destra e proprio per quello a suo tempo le chiesimo la disponibilità #agorarai”.
Ferlaino si cosparge dunque il capo di cenere e spiega: “Abbiamo provveduto noi, nell’ambito della collaborazione che abbiamo col senatore Gasparri, a realizzare la cosiddetta ‘diretta Twitter’, in quell’occasione relativa al programma Agorà , firmandoci come di consueto con la sigla ST in calce al tweet. Nello specifico – si legge ancora nella nota di Ferlaino – l’errore è stato di una nostra collaboratrice, di cui rispondo personalmente. Ci scusiamo ancora una volta con il sen. Gasparri che ha subìto un danno a causa nostra e ci auguriamo che chi dovesse tornare sul tema riferisca correttamente le circostanze di questa vicenda, il cui clamore è assolutamente sproporzionato alla rilevanza della stessa”
Ferlaino, che pur di scagionare completamente il potente suo ex datore di lavoro non esita a fare nome e cognome della povera collaboratrice responsabile dello strafalcione, conclude la nota aggiungendo che “in seguito alla suddetta vicenda la collaborazione con il sen. Gasparri è stata interrotta”.
D’altra parte, non era stato il primo scivolone di Gasparri su Twitter.
Qualche giorno prima, il suo account aveva scambiato Jim Morrison per un rapinatore slavo, ‘abboccando’ alla trappola di un sito satirico su Facebook.
(da agenzie)
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