GHEDDAFI VIENE A DARCI LEZIONI DI DEMOCRAZIA E A RISCUOTERE LA PRIMA TRANCHE
LA PROTESTA CONTRO IL LEADER LIBICO CHE VIOLA DA ANNI I DIRITTI UMANI FONDAMENTALI LASCIATO ALLA SINISTRA… UNA VOLTA LA DESTRA SAREBBE STATA IN PIAZZA, ORA FA DA MAGGIORDOMO A CHI HA CACCIATO I NOSTRI CONNAZIONALI…ABBIAMO PURE PAGATO 5 MILIARDI DI DOLLARI, SUBAPPALTANDO A GHEDDAFI IL LAVORO SPORCO DI BUTTARE A MARE I DISPERATI
Il leader libico Gheddafi, colui che ha cacciato migliaia di italiani dalla Libia nel dopoguerra, rubando loro patrimonio e casa, colpevoli solo di essere nostri connazionali e di aver contribuito, con il loro sudore, al rilancio dell’economia del Paese arabo, ha piantato le tende a Villa Pamphili per una full immersion di 4 giorni nel nostro Paese.
Ricevuto con tutti gli onori dalle autorità italiane all’aeroporto, ha avuto la classe e la delicatezza di arrivare con appuntata al petto una foto del capo della resistenza libica “contro il colonialismo italiano”.
Una cafonata che ha suscitato persino l’indignazione dell’Italia dei Valori, ma che Berlusconi ha fatto finta di non vedere: l’importante non è più la dignità dell’Italia nel consesso internazionale, contano gli affari sporchi.
Un premier con le palle gli avrebbe indicato il portellone dell’aereo, augurandogli un buon ritorno a Tripoli e avrebbe girato i tacchi, con il consenso del 100% degli italiani, di destra e di sinistra che fossero.
Abbiamo persino dovuto sentire Gheddafi dire che ci gratifica della visita “perchè abbiamo chiesto scusa”.
Ma quando chiederà lui scusa agli italiani per la rapina a mano armata delle loro case? Quando chiederà perdono per le decine di migliaia di dissidenti massacrati? Quando finirà di violare sistematicamente il diritto internazionale sancito dal mondo civile?
O forse dobbiamo tenercelo buono, a botte di 5 miliardi di euro di indennizzo coloniale perchè deve svolgere, per nostro ordine e conto, il lavoro sporco di buttare a mare migliaia di profughi africani disperati?
Afferma Bill Frelick, direttore per le politiche dei rifugiati di Human Rights Watch: “Più che un trattato di amicizia si direbbe uno sporco accordo per permettere all’Italia di scaricare i migranti e quanti sono in cerca di asilo alla Libia e di sottrarsi ai propri obblighi”.
Ecco la testimonianza di Tomas, un giovane eritreo, vittima di abusi e pestaggi subiti dalle guardie nelle prigioni libiche di Kufra e Jawazat, luoghi di deportazione dove le guardie sono in combutta coi trafficanti che chiedono ai migranti centinaia di dollari per farsi portare a Tripoli.
“Mi picchiarono tre guardie libiche con sbarre di legno e di metallo, mi chiamavano “negro” mentre mi pestavano. Ero a terra e continuavano a colpirmi, ho ancora le cicatrici”.
Questo ( e di peggio) accade nella democratica Libia che non ha alcuna legislazione in materia di asilo, non ha mai ratificato la Convenzione sui rifugiati e ha solo alle spalle storie di abusi e maltrattamenti verso i migranti, certificati dalle autorità internazionali.
Eppure il loro leader viene a insultarci e noi stiamo zitti dinanzi a questo campione di diritti umani e democrazia.
Non solo: lo invitiamo a tenere un discorso al Senato (spostato poi a Palazzo Giustiniani) con tutti gli onori.
Arriviamo al punto che l’opposizione aveva deciso di disertare l’aula per protesta contro la violazione dei diritti umani compiuti dalla Libia e la destra o presunta tale che fa?
Si inchina al suo passaggio. Una volta in piazza ci sarebbe stata la destra a protestare, ora ci siamo venduti anche la coerenza oltre che dignità .
L’importante sono gli affari, i quattrini, il petrolio, le cazzo di lobbie che qualcuno al governo rappresenta e per favorire le quali si passa anche sul cadavere della madre.
Che vergogna: abbiamo pagato un killer 5 miliardi per fare il lavoro sporco di buttare a mare gli aventi diritto ad asilo politico, perchè qualche bravo e ricco borghese possa passare la notte tranquillo a contarsi i soldi di qualche lavoro in nero affidato a qualche “negro”.
Gheddafi viola i diritti umani secondo tutto il mondo e noi gli facciamo tenere in una sede istituzionale una lezione sulla democrazia.
E se ci sarà un’annunciata clamorosa protesta sarà del partito di Di Pietro, vi rendete conto?
La destra è morta, chiamate il cappellano e fategli recitare il requiem. Ma uccide più la vergogna .
E poi si chiedono perchè la gente si astiene?
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