GIORGIA DÀ UNA MANO A URSULA A SMANTELLARE IL GREEN DEAL: IL GOVERNO ITALIANO SI OPPONE ALLA DIRETTIVA EUROPEA CONTRO IL GREENWASHING, CHE VIETA ALLE AZIENDE DICHIARAZIONI “GREEN” E DI ECOSOSTENIBILITÀ SE NON VERIFICATE E CERTIFICATE DA ENTI TERZI, E COSÌ FA VENIRE MENO LA MAGGIORANZA NEL CONSIGLIO UE
IL RELATORE DEL TESTO, L’EURODEPUTATO DI RENEW SANDRO GOZI, ACCUSA: “È EVIDENTE CHE C’È STATA UN’INTESA TRA VON DER LEYEN E MELONI PER IL RITIRO DEL SOSTEGNO. AL CONSIGLIO. L’ITALIA FARE IL DOPPIO GIOCO AL SERVIZIO DI ECR, PPE E PATRIOTI”
Il governo Meloni affonda definitivamente la direttiva contro il greenwashing. Il passo indietro dell’Italia infatti fa venir meno la maggioranza nel Consiglio Ue. Considerate anche le richieste di ritiro della direttiva presentate nei giorni scorsi alla Commissione dai gruppi parlamentari di centrodestra Ecr e Ppe, non c’è più margine per la presidenza polacca per proseguire le trattative tra le istituzioni europee
«L’Italia ha una grandissima responsabilità, ed è comunque evidente che c’è stata un’intesa tra Von der Leyen e Meloni per il ritiro del sostegno al Consiglio – rileva Sandro Gozi, eurodeputato di Renew e relatore della direttiva con il socialista Tiemo Wölken -. Se ci fosse la volontà politica, e se l’Italia smettesse di fare il doppio gioco al servizio di Ecr, Ppe
“Patrioti, noi siamo pronti a riprendere i negoziati in qualunque momento, anche con la presidenza danese».
La direttiva Green Claims delinea un sistema di certificazione europeo di sostenibilità che vuole proteggere i consumatori da messaggi ingannevoli e fuorvianti, il cosiddetto greenwashing.
Venerdì scorso la Commissione aveva già annunciato l’intenzione di ritirare il provvedimento, per via di un emendamento che lo avrebbe reso applicabile alle microimprese, gravandole di oneri burocratici complessi e costosi: «Eravamo già d’accordo per esentare le microimprese – obietta Gozi -. Sarebbe stato deciso nella riunione di oggi (ieri, ndr), che sarebbe stata l’ultima.
Gli obblighi sono previsti solo per le grandi, medie e piccole imprese, per le micro ci sarebbe stata la volontarietà, perché comunque l’etichetta Ue di sostenibilità è un fattore di competitività, oltre che uno strumento di tutela dei consumatori che sono disposti a pagare di più per prodotti sostenibili».
L’affossamento della direttiva Green Claims costituisce l’ennesimo tassello di una strategia ormai manifesta di graduale abbandono del Green Deal. Una lettera inviata alle istituzioni e ai governi Ue da venti autorevoli figure istituzionali internazionali ed europee chiede invece di «salvaguardare la legislazione europea in materia di sostenibilità», sottolineando come la semplificazione non sia in contrasto con la sostenibilità e la responsabilità sociale.
Tra i firmatari molti ex vicepresidenti della Commissione Ue, tra cui Joaquin Almunia, Joseph Borrell e Margot Wallstrom, ex commissari ed ex ministri, tra cui l’italiano Enrico Giovannini.
(da agenzie)
Leave a Reply