GUASTI E INCIDENTI: SUI TRENI CONTINUANO I MAXI RITARDI
CAOS FERROVIE: FINITI I CANTIERI, I RITARDI DI ORE CONTINUANO… OLTRE AI PROBLEMI STRUTTURALI IMPATTA LA SATURAZIONE DI LINEE E STAZIONI DELL’ALTA VELOCITA’… E NEL 2026 ANDRA’ PEGGIO
Mentre, more solito, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini si
occupa di tutto lo scibile umano o quasi, compreso il caso della “famiglia del bosco”, tranne che del dicastero di sua competenza, gli utenti delle ferrovie italiane sono alle prese con un’altra stagione di passione. Finita l’estate, chiusi i cantieri del Pnrr lungo le principali direttrici di traffico, molti credevano che l’incubo dei ritardi sarebbe terminato. Errore: sebbene non più al picco, come durante i periodi degli interventi straordinari sulla Roma-Firenze, con l’autunno sono arrivati nuovi disagi. Tra guasti alla rete e investimenti mortali (molti dei quali ahimè volontari), gli ultimi due mesi hanno riportato il calvario sulle linee ad alta e bassa velocità. E i dati
delle ricerche indipendenti sono lì a dimostrarlo.
La cronaca delle ultime settimane è una via Crucis.
– Domenica 26 ottobre, stazione di Villastellone, in provincia di Torino: un uomo viene travolto da un treno della linea Cuneo-Torino Porta Nuova che viaggiava verso il capoluogo piemontese, morendo sul colpo. Linea bloccata, 200 passeggeri trasferiti sui pullman.
– Martedì 4 novembre, un uomo finisce sotto il Frecciarossa Venezia-Napoli all’altezza di Pontelagoscuro (Ferrara), mandando in tilt il traffico ferroviario locale e sulla direttrice Bologna-Padova, con ritardi accumulati che toccano anche i 170 minuti.
– Martedì 13 novembre: una donna viene falciata da un convoglio nella stazione di Praia a Mare (Cosenza). Le linee ferroviarie di tutta Italia finiscono nel caos, ritardi sino a 7 ore sull’Alta velocità Reggio Calabria-Torino, in molte stazioni viaggiatori bloccati fino all’1 di notte.
– Mercoledì 19 novembre: guasto alle linee in prossimità della stazione di Milano Certosa, il problema inizia intorno alle 14.30 e viene risolto solo dopo le 16.30, i treni Alta velocità, Eurocity e Regionali accumulano ritardi fino a 50 minuti, alcuni Regionali
vengono cancellati o subiscono limitazioni di percorso.
– Domenica 23 novembre: un uomo muore sotto un treno alle 11 nella stazione di Firenze Rifredi, ritardi fino a 120 minuti inclusa la linea Alta velocità.
L’autunno e il periodo prenatalizio, purtroppo, portano con sé un incremento degli incidenti lungo le linee ferroviarie, quasi sempre mortali. Quando le vittime sono ferite la situazione è più semplice, perché i servizi sanitari di emergenza portano via rapidamente la persona, la polizia scientifica e il magistrato di turno intervengono ma i tempi tecnici dei rilievi sono più rapidi, solitamente tra l’ora e l’ora e mezza. Ma se di mezzo c’è un cadavere, come nella maggioranza dei casi, tra rilievi e recupero possono passare dalle 3 alle 6 ore.
Questo però non spiega tutto quanto sta accadendo sulle linee ferroviarie italiane. Secondo una analisi di Altroconsumo, che ha monitorato i dati di puntualità registrati da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), considerando i tempi di percorrenza dell’Alta velocità (sia Frecciarossa che Italo) e degli Intercity registrati tra il 25 luglio e il 5 settembre sui soli collegamenti diretti lungo 54 tratte diurne tra le principali città italiane, i Frecciarossa di Trenitalia ritardano nel 31% dei casi, Italo nel 20%. Ma i tempi
di percorrenza dell’Alta velocità sono comunque più lunghi rispetto al passato e il “mito” delle tre ore sulla tratta Milano-Roma è ormai solo una leggenda: la media dei tempi attuali è di 3 ore e 20 minuti, ma in caso di cantieri e di lavori il viaggio supera le 4 ore e può arrivare anche a 5. Gli Intercity invece accumulano ritardi nel 41% delle tratte analizzate. Alcune tratte poi sono peggio di altre: in particolare la Bari Centrale-Milano Centrale, la Salerno-Torino Porta Nuova e la Napoli Centrale-Venezia Mestre. Tra le cause ci sono i lavori di potenziamento della rete, i guasti e i problemi alla rete elettrica, ma anche il sovraffollamento dei convogli. Dati rilevati anche dalle analisi di Trainstats, che a novembre hanno segnalato picchi di ritardi per i treni Av.
Ferrovie dello Stato ribatte con dati diversi e sostiene che la situazione starebbe migliorando. Secondo Fs, nella prima metà di novembre i treni Alta velocità hanno registrato una puntualità pari all’80%: quattro treni su cinque, sia Frecciarossa sia Italo, sono arrivati in orario o entro 10 minuti di ritardo, mentre nello stesso periodo del 2024 la puntualità era stata del 71,8%. Ma basta un investimento e cambia tutto: nelle giornate in cui una persona finisce sotto un treno l’indice di puntualità cala dal 30 al
50%. Discorso simile per un guasto in snodi nevralgici.
Un altro fattore che impatta, però, è quello della saturazione di linee e stazioni ad Alta velocità. Secondo dati di Fs, in 15 anni le linee Av italiane sono passate dai 188 treni al giorno del 2009 ai 400 del 2024. E dal 2026 in Italia con la liberalizzazione arriveranno anche i treni Av francesi di Sncf, in concorrenza con Trenitalia e Italo. Con un investimento di 800 milioni, Sncf vuole coprire le tratte Torino-Milano-Napoli-Reggio Calabria e Torino-Milano-Venezia. Ulteriore traffico significa linee e stazioni sotto maggiore stress, specie nei centri di punta quali Milano Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Roma Termini. Significa meno minuti tra una corsa e l’altra, “tracce” orarie più ravvicinate. Se per qualsiasi motivo un convoglio rallenta, quelli successivi devono fare lo stesso o fermarsi. Su alcune percorrenze, come Roma-Firenze, esiste il bypass della vecchia linea a bassa velocità sulla quale sono già dirottati Intercity e interregionali. Ma non dappertutto è possibile dispacciare i convogli su altre linee. L’ingolfamento aumenterà ancora e la via Crucis quotidiana si farà ancora più probabile.
(da ilfattoquotidiano.it)
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