HOFER SCONFITTO E SALVINI VA IN CRISI ISTERICA: “NOVE GIORNALISTI SU DIECI SONO DEI SERVI”
CHE IL DECIMO SIA QUELLO DE “LA PADANIA” CHE HA FATTO METTERE IN CASSA INTEGRAZIONE A SPESE DEI CONTRIBUENTI?
La imprevista sconfitta di Hofer, l’ex “comunista padano”, nonchè frequentatore delle “zecche rosse” del Leoncavallo prima di diventare il mito dei fasci da avanspettacolo nostrani, non l’ha presa bene.
Volete mettere gli ultimi giorni di campagna elettorale poter girare per i giardinetti romani avvolto nella bandiera austriaca con la sua mascotte della Garbatella, ad annunciare che Roma sarà la nuova Vienna?
E invece nulla, una sonora sberlona è arrivata da “C’è posta per te”, ma non si è trattato della comparsata dalla De Filippi, bensì dal voto per corrispondenza di 900.000 austriaci.
Stavolta la felpa ordinata per l’occasione è rimasta nel cassetto e la povera “Concita” è diventata “Conciata”, e pure male.
E mentre Norbert Hofer ha dovuto rinunciare al progetto di far cadere il governo e nominare Cancelliere Heinz-Christian Strache, vero capo del FPO (partito con trascorsi filo-nazisti) e assai meno presentabile di lui, Salvini non ha trovato di meglio che accusare i giornalisti italiani : «nove giornalisti su dieci sono servi perchè parlano di destra xenofoba, populista, razzista».
Si potrebbe chiedere cosa pensa di lui al decimo giornalista che si salva, magari a quei redattori de “La Padania” che lui ha licenziato per metterli a carico dello Stato per i buchi di bilancio della Lega.
In fondo bisogna capirlo se è nervoso: dopo il voto del 5 giugno sarà peggio ma potrà sempre passare dalla felpa “No euro” a quella più consona “No neuro”.
L’ha sempre detto anche lui: la sanità non funziona bene, va riformata.
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