“I 49 MILIONI SPESI IN MANIFESTI ELETTORALI E CORRENTE ELETTRICA”: SALVINI SI AUTOACCUSA DI APPROPRIAZIONE INDEBITA
DIMENTICA UN DETTAGLIO: SE FOSSE VERO, VUOL DIRE CHE HA SPESO SOLDI NON SUOI… SE IL PROPRIETARIO DI UN’AZIENDA IN FALLIMENTO SOTTRAE BENI DESTINATI ALL’ERARIO PER SPUTTANARLI A SUO BENEFICIO FINISCE IN GALERA
“I 49 milioni della Lega sono stati spesi in manifesti elettorali”: lo ha dichiarato Matteo Salvini nel corso del programma Di Martedì, rispondendo alla domanda del conduttore Giovanni Floris su dove fossero finiti i rimborsi elettorali tra il 2008 e il 2010 dall’allora Lega Nord. “I 49 milioni sono stati spesi in iniziative, affitti di sede, corrente elettrica e campagne elettorali. Cercano soldi che non ci sono. Se li trovate ditelo anche a me che mi interessa” ha dichiarato Salvini nel corso della trasmissione in onda su La7.
Sarà la magistratura a stabilire se i 49 milioni di contributi pubblici alla Lega sono stati spesi per iniziative di partito o se parte di quei milioni sono finiti prima all’estero e poi nelle tasche di qualcuno.
Ma poniamo che sia vera la tesi odierna di Salvini, ovvero che quei 49 milioni siano stati spesi per iniziative di partito, concetto peraltro mai esplicitato.
1) I 49 milioni di contributi pubblici risultano in entrata, se fossero stati spesi per manifesti, affitti, bollette, sarebbero indicati in bilancio nelle uscite e il saldo sarebbe zero. Se la magistratura li cerca lo capirebbe anche un cretino che le uscite a bilancio non corrispondono alle entrate.
2) Spese in nero per manifesti e altro? Salvini non dice che quei contributi pubblici alla Lega dovevano essere “bloccati” per far fronte ai debiti con l’erario, i fornitori e il personale, non potevano essere spesi per la propaganda. Tesi peraltro suggerita da qualcuno all’interno della Lega. Si è voluto spendere quello che non poteva essere speso (da qui il sequestro tardivo dei conti da parte della magistratura, quando i buoi erano prmai scappati dalla stalla)
3) Facciamo un esempio. Se il titolare di un’impresa prossima al fallimento invece che onorare i debiti erariali, le tasse, le fatture dei fornitori, i versamenti Inps ai dipendenti, sottrae beni e denaro giacenti in azienda sputtanandoli in auto, donne o facendoli sparire in conto esteri, finisce dritto in galera.
Dire che son stati spesi è già un reato, non dimostrarlo a bilancio anche peggio.
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