I MIRACOLI DI MATTEO “BERGOGLIO” RENZI E MARIA ELENA “ANGELINA JOLIE” BOSCHI
COME LA MADONNA DI GUIDO RENI, LA BOSCHI BIANCA TRA PUTTI NERI
Renzi è come Bergoglio”. Copyright di Brunello Cucinelli, re del cachemire, avvolto dall’aura neutra del soffice filo nello studio di Otto e mezzo, all’epoca dell’auto-incoronazione di Matteo. Ciò che parve megalomania si rivela oggi profezia accorta, forse suggerita da quegli sciamani della Mongolia che da secoli allevano le capre “hircus” dal pregiato vello d’oro.
Essì, perchè dopo il miracolo di portare il Pd sulle vette emotive del tantissimo% pari a 11 milioni di italiani (più o meno gli spettatori dell’ultimo Sanremo durante la performance di Cat Stevens), Renzi infila due-tre prodigi uno dietro l’altro, frutto del mix specialissimo di carisma e polso che ormai fa la sua persona agli occhi del mondo
Di prima mattina riesce nell’impresa, preannunciata su Twitter poche ore dopo il trionfo alle Europee, di portare in Italia 31 bambini congolesi adottati da famiglie italiane e bloccati nel loro Paese da un’odiosa burocrazia.
A prenderli ha mandato la ministra Boschi, e in effetti chi più di un ministro per le Riforme e i rapporti con il Parlamento è adatto per una missione simile.
Non quello degli Esteri o degli Interni, nè della Semplificazione. Certo: il terzo settore. Certo: la riforma delle adozioni.
Ma a farne la scelta vincente è l’immagine di lei, bianca tra putti neri come una Madonna di Guido Reni, che scende dall’aereo mica così, ma “tenendo per mano due tra i più piccoli adottati”, poi prendendone in braccio uno che camminava da solo lo porge alla mamma (fa niente che fosse lì a due passi).
E possiamo solo immaginare in che cieli di gioia si sia svolta la festa a bordo, se il ministro narra di una treccina fattale in volo da una bimba (è vero, c’è la foto), e quando si volta la stessa treccina compare davvero sulla capigliatura di grano, come vorremmo comparissero monete d’oro dopo i più radiosi sogni
D’intorno, colori pastello e sahariane stile Meryl Streep in La mia Africa, abbracci e lacrime di neomamme radiose ora fiere del Paese che le aveva deluse.
Altro che l’atroce ricordo di Alfredino rievocato da Veltroni: il Paese redento dal nuovo Pd guarda i pupi tratti in salvo, tira un sospiro di sollievo e nota che la Boschi indossa delle ballerine.
Ed ecco loro, i nuovi cittadini italiani: impareranno presto la lingua per cantare canzoni; siederanno a scuola vicino a compagni figli di immigrati, declassati ad apolidi dall’ancora vigente ius sanguinis.
Su web e tv prorompe dai cuori l’encomio per il fatto che il governo non ha usato il ricongiungimento come arma elettorale; vero: lo fa scaturire dalla fiducia ricevuta, e la buona diplomazia ad alto tasso emotivo fila liscia con l’esattezza di un quod erat demonstrandum, elargita come un premio, ritirato su Twitter da Fabio Fazio a nome di tutti noi.
Il Presidente evocato e ringraziato partecipa in absentia alla foto che presto campeggerà su tutti gli sfondi di smartphone e pc, al posto del salvaschermo di Angelina Jolie e Brad Pitt che portano a casa la piccola Zahara.
Intanto, sempre su Twitter, viene riportato a casa Federico Motka, rapito in Siria un anno fa. Per la precisione, viene ridato alla mamma, Giovanna.
Il tempo di togliere di mezzo l’aereo dal Congo sulla pista di Ciampino, e sarà di nuovo tra noi. Donne e mamme (le Laure, le Francesche delle primarie) partecipano a un gioco di ruolo più vero del vero, in una specie di città del Sole dove vigono Liberalità , Magnanimità , Fortezza, Giustizia, Operosità , Verità .
Un film italiano a Cannes. Altro che Dc.
E altro pure che Bergoglio, che a quanto ne sappiamo può contare sull’aiuto di Dio.
Pare che il voto sia sceso come lo Spirito Santo su una politica seccata da anni di cinico avventurismo, tecnicismi balzani, harakiri sinistrati.
Piovono come un balsamo progressismo e bontà , orgoglio e pragmatismo da scout. Il governo del fare si placca d’oro, si bagna nell’olio santo, se persino Bersani, visto l’ultima volta blandamente applaudito da Matteo durante l’abbraccio-schiaffo morale con Letta, rivela a Cazzullo: “Questo Matteo mi ha ridato la salute”.
È bello, è liberatorio.
In tanto tripudio, un’allegoria della prudenza: Renzi twitta la foto di un bambino congolese che legge in volo la brochure dell’aviazione militare tedesca.
Per la gioia bipartisan, aspettiamo adesso “i nostri marò”.
Daniela Ranieri
(da “il Fatto Quotidiano“)
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