I RUSSI ALL’ESTERO SONO RIMASTI SENZA SOLDI: QUANDO SONO SCATTATE LE SANZIONI SI SONO RITROVATI CON LE CARTE DI CREDITO AZZERATE E I CONTI DEGLI ALBERGHI DA PAGARE
ALCUNI UCRAINI SONO RIMASTI BLOCCATI IN VACANZA SUL CERVINO CON LE CARTE BLOCCATE MA ORA SONO OSPITATI GRATUITAMENTE
Usciti dalle sfilate, i turisti russi accorsi a Milano la scorsa settimana per seguire la moda, da domenica si sono ritrovati improvvisamente con le carte di credito azzerate e i conti degli alberghi (salati) da pagare.
Le sanzioni imposte dall’Europa alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, hanno colpito, e duro, perfino nelle tasche di chi era atterrato sotto la Madonnina per una settimana di passerelle e glamour milanese.
«Appena è stato annunciato il blocco delle carte di credito, nel weekend abbiamo avuto dei clienti russi che si sono dovuti attrezzare correndo sabato a prelevare delle somme in contante – spiega Giuliano Nardiotti, direttore del quattro stelle Sina De La Ville – Per fortuna molti avevano pagato già in anticipo con l’agenzia».
Per gli alberghi del centro, il mercato russo è tra quelli più importanti: «Per noi ha di gran lunga superato quello nordamericano, posizionandosi ben oltre il 20% delle presenze, e attorno al 25% del fatturato – precisa Nardiotti – Il Covid ha cancellato un po’ tutto ma il mercato russo è rimasto forse l’unico, tra quelli extra Ue, sempre presente».
Nemmeno la Fashion Week è riuscita però a dare un sospiro di sollievo agli albergatori: «Avevamo un bel numero di russi che sono dovuti scappare in anticipo e i buyer che sarebbero dovuti venire a ridosso delle sfilate hanno cancellato gli appuntamenti».
I russi d’altronde non sono i soli a trovarsi in difficoltà.
Il discorso del blocco delle carte di credito vale anche per gli ucraini, pochi, che la scorsa settimana erano arrivati sulle Alpi per sciare. Come nel caso di due famiglie rimaste bloccate agli Appartamenti Vacanze Miramonti di Valtournenche, in Valle d’Aosta: non possono tornare a casa per via della guerra e hanno le carte di credito fuori uso. «Sono due famiglie di amici, entrambe con figli – racconta il direttore della struttura Valerio Cappelletti -. Erano venute per fare la settimana bianca ai piedi del Cervino. Sarebbero dovuti ripartire domenica. Ora li stiamo ospitando gratuitamente. Hanno amici e parenti nel loro Paese, e sono ovviamente scioccati. Doveva essere una vacanza, si è trasformata in un incubo».
(da agenzie)
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