“I VESCOVI SOSTENGONO I GAY PRIDE”, LA SVOLTA DEL SINODO SU DONNE E MONDO LGBT
LE APERTURE SU CONVIVENTI E DIVORZIATI
Con 781 voti favorevoli su 809, l’assemblea approva il testo “Lievito di pace e di
speranza”. Il documento indica un rinnovamento della pastorale, più inclusione e attenzione ai temi della pace e del disarmo. Il cardinale Zuppi: «Liberi dal “si è sempre fatto così”»
Il pomeriggio di venerdì 24 ottobre ha visto la conclusione della Terza Assemblea sinodale italiana. Una maggioranza
schiacciante. 781 sì su 809 votanti hanno sancito l’approvazione del Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, che prevedrebbe un approccio più inclusivo nei confronti delle donne e della comunità omosessuale da parte della Chiesa. La relazione ha il titolo “Lievito di pace e di speranza”. Per il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, è stato «un successo e un segno di maturità ecclesiale». Al centro, l’approccio pastorale dei prossimi anni, che è frutto di un lungo lavoro collettivo iniziato tre anni fa e voluto da Papa Francesco per una Chiesa più partecipata e aperta. Hanno votato vescovi, delegati diocesani e invitati che hanno preso parte alle varie tappe del percorso. Le 75 proposte contenute nel testo rappresentano una sintesi del cammino fatto nelle diocesi, con l’obiettivo di tradurre in pratica le intuizioni emerse dal basso.
Una Chiesa più aperta a donne, laici e comunità LGBTQIA+
Tra le novità più significative, il documento indica la necessità di un maggiore coinvolgimento delle donne nei processi decisionali e negli organismi pastorali, superando resistenze ancora presenti in diverse diocesi. Il testo parla anche di una Chiesa «attenta al variegato mondo Lgbtq+». Vengono citate espressamente le persone transgender e invitando comunità e parrocchie a non discriminare nessuno. Le aperture verso le persone in situazioni affettive considerate “irregolari” — come divorziati risposati, conviventi e coppie unite civilmente — segnano un ulteriore passo avanti nella linea di inclusione tracciata da Bergoglio. Nel documento si chiede alla Cei di sostenere, «con la preghiera e la riflessione», le giornate promosse dalla società civile contro ogni forma di violenza e discriminazione. Dalla violenza di genere all’omofobia, dalla pedofilia al bullismo.
Formazione, pace e disarmo
Accanto al tema della corresponsabilità ecclesiale, il documento approvato all’unanimità dal Comitato nazionale del Cammino
sinodale, guidato da monsignor Erio Castellucci. Pone l’accento su due priorità: formazione e pace. La formazione viene indicata come condizione necessaria per una Chiesa matura e partecipativa. La pace invece — emersa come terza priorità nell’ultimo anno — diventa un campo d’impegno concreto. Il testo richiama infatti la responsabilità dei credenti di fronte ai conflitti in corso. Propone anche un ripensamento del ruolo dei cappellani militari, in coerenza con la scelta nonviolenta del Vangelo.
(da agenzie)
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