IL CENTRODESTRA LITIGA PER IL CANDIDATO A ROMA: BERTOLASO DA’ FORFAIT MA LEGA E FORZA ITALIA INSISTONO PERCHE’ SI PRESENTI
LA MELONI NON LO VUOLE E DICE CHE LA SCELTA SPETTA A FDI… TENSIONE ANCHE A NAPOLI SU MARESCA
Non c’è partito che non sia nei guai per il crocevia delle elezioni romane. Ma chi si ritrova in mezzo al guado adesso è il centrodestra. Il forfait di Guido Bertolaso nelle ultime ore ha mandato per aria l’unica candidatura solida sulla quale puntavano due partiti su tre della coalizione: Forza Italia e ancor più la Lega. O meglio, Matteo Salvini, che sulle presunte doti taumaturgiche dell’ex capo della Protezione civile ha sempre creduto. Al punto da suggerirne il reclutamento per l’emergenza Covid al suo governatore Attilio Fontana in Lombardia.
Niente da fare, su di lui non c’è sostegno unanime, Fratelli d’Italia non ha ceduto per mesi. E ora il leader della Lega scarica sull’alleata la responsabilità dello stallo e lo fa platealmente. “Chi ha detto no a Bertolaso per mesi ora faccia qualche proposta alternativa, perchè non si possono dire solo dei no – spiega Salvini dopo aver lasciato la sede del ministero dei Trasporti – Io continuo a ritenere che lui sia il miglior sindaco per Roma, se qualcuno la pensa in maniera contraria faccia delle proposte. E mi riferisco a Fratelli d’Italia”.
Giorgia Meloni non replica a stretto giro. I suoi ricordano come sia stata lei nei giorni scorsi a chiedere la convocazione del tavolo per discutere delle candidature e di Roma in particolare.
In quell’occasione il capo leghista aveva risposto di avere “cose più importanti da fare” in questo momento, occuparsi cioè di lotta alla pandemia. Fdi resta ancora in attesa di una convocazione. Forza Italia invece insiste: “Per noi Bertolaso resta la migliore ipotesi e la consideriamo tutt’ora valida – sostiene il senatore Maurizio Gasparri – Non contestiamo il diritto di proporre nomi alternativi, ma quelli finora avanzati non appaiono competitivi”.
E i nomi che restano sullo sfondo, meno conosciuti, sono quelli di Andrea Abodi, capo dell’Istituto del Credito sportivo, o di Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana.
Va da sè che sulle tensioni pesano le dinamiche maggioranza-opposizione che ormai attraversano i due partiti del centrodestra. Fdi all’opposizione e Lega al governo con Draghi stanno logorando dei rapporti già non idilliaci.
I sondaggi delle ultime ore, che danno il partito di Giorgia Meloni in crescita di un punto e mezzo (al 16,5) e la Lega in discesa al 20, non contribuiscono a migliorare il clima.
Tanto è vero che lo stallo, anzi la guerra Lega-Fdi si ripropone a destra anche a Napoli. Catello Maresca, magistrato, civico, ha fatto trapelare la sua disponibilità a una condizione: che i partiti rinuncino ai loro simboli.
Salvini (per via dello scarso radicamento in Campania, sostengono i più maliziosi nella coalizione) ha subito sposato la causa. “E’ colui che mi ha convinto di più tra i possibili candidati – ha detto lunedì scorso a margine dell’udienza del processo per diffamazione intentato ai 99 Posse – E’ una grande opportunità per Napoli e se ci fosse la necessità di fare un passo indietro come Lega per dar spazio a una candidatura come quella di Maresca saremmo pronti a ritirare il simbolo”. Fratelli d’Italia, che in quella regione viaggia quasi a due cifre, proprio no.
L’unico vantaggio per il centrodestra è che le elezioni sono slittate in autunno. Ma sarà dura trovare una sintesi, se la coalizione sopravviverà al governo Draghi.
(da agenzie)
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